E’ stato pubblicato ieri sulla gazzetta ufficiale il decreto legislativo di attuazione delle direttive dell’Unione Europea sull’accoglienza dei richiedenti asilo e sulle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale.
L’UNHCR ha esortato in più occasioni il Governo a cogliere questa opportunità per riformare il sistema d’asilo italiano e renderlo adeguato alle sfide che la situazione attuale pone, esprimendo preoccupazione per la mancata riforma del sistema d’accoglienza e dell’organismo competente a valutare le domande di protezione internazionale.
Anche se i decreti legislativi contengono alcuni aspetti migliorativi rispetto al passato, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza ed in merito a talune garanzie procedurali, continua a mancare una chiara volontà riformatrice del sistema asilo nel suo complesso. Il Governo ha deciso di non accogliere le raccomandazioni, contenute nei pareri emessi dal Parlamento e dalla Conferenza Unificata prima dell’adozione definitiva dei decreti, che offrivano soluzioni agli aspetti più problematici del nuovo impianto normativo, così come i suggerimenti delle maggiori organizzazioni non governative operanti nel settore dell’assistenza ai richiedenti asilo e rifugiati.
In particolare l’UNHCR ribadisce come l’esperienza degli ultimi anni abbia dimostrato la necessità di superare un modello d’accoglienza basato sui grandi centri collettivi, a favore di un sistema che valorizzi i progetti territoriali di piccole dimensioni, al fine di facilitare i processi d’integrazione, così come stabilito nell’accordo tra Stato e regioni del luglio 2014. Il nuovo decreto rischia, invece, di riproporre gli aspetti di criticità già presenti nell’attuale sistema dei CARA.
Con riferimento ai richiedenti asilo più vulnerabili, l’UNHCR sottolinea, inoltre, come il decreto avrebbe potuto porre maggiore attenzione alla condizione dei minori non accompagnati. In merito alla valutazione delle domande di asilo, l’UNHCR evidenzia nuovamente l’esigenza di creare un organismo dedicato e specializzato, allo scopo di rafforzare competenza, adeguatezza ed efficienza delle procedure. Il decreto introduce poi elementi di arretramento rispetto alle garanzie e ai diritti dei richiedenti asilo, in particolare con riferimento al trattenimento nei CIE.
L’UNHCR auspica che il Governo intervenga prontamente per apportare le opportune modifiche e intraprenda un percorso di analisi e consultazione per giungere alla riforma del sistema d’asilo attraverso provvedimenti correttivi da adottarsi entro 24 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo.
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