Consapevoli dell’importanza di donare tempo, denaro e competenze per le principali cause sociali. Nettamente più disponibili a donare della media della popolazione italiana. E’ la fotografia dei comportamenti filantropici degli italiani più abbienti, ovvero quelli con un patrimonio superiore al milione di dollari, scattata da una ricerca condotta dall’UNHCR in collaborazione con Kairos Julius Baer SIM, società di riferimento nel settore del Private Banking e del Wealth Management. Prima assoluta nel panorama italiano, la ricerca mette in luce chesolo il 10% del campione non considera tra le proprie priorità il donare per uno scopo sociale. Un terzo del campione definisce “molto importante” la possibilità di generare un impatto sociale positivo e il 16% degli intervistati si spinge a definirlo “estremamente importante”.
Inoltre, gli high net worth donano per cause sociali in percentuale molto piùelevatadella media delle popolazione italiana: l’81% fra gli intervistati ha dichiarato di aver donato nell’ultimo anno. Il dato relativo a questo segmento è nettamente superiore a quello riferito all’intera popolazione: soltanto il 28,2% ha fatto una donazione negli ultimi 12 mesi (Fonte: DOXA, monitoraggio sugli italiani e il No Profit, 2014). Per quanto riguarda il genere, va rilevato che la percentuale di donatrici è più elevata di quella dei donatori: ha donato il 90% delle donne, contro il 76% di uomini.
Ancora bassa, invece, la percentuale dei big gift, ovvero le grandi donazioni: più di due terzi del campione, 7 su 10, dona meno di 10 mila euro l’anno, un dato significativamente più basso di quello relativo agli Stati Uniti un paese nel quale il 45% degli High Net Worth dona fino a 100 mila dollari all’anno, il 7,5% destina alla filantropia fino a 500 mila dollari e circa il 3% dona più di mezzo milione di dollari. In Italia, invece, non sembra che tra gli high net worth abbia ancora preso piedela pratica dei big gift: nessuno degli intervistati dichiara di donare oltre 100 milaeuro all’anno, e solo il 3% dona tra 51 mila e 100 mila euro.
“La ricerca mette bene in evidenza come tra gli high net italiani si vada consolidando la consapevolezza che la ricchezza personale può essere utilizzata anche per generare dei cambiamenti sociali positivi – dichiara Federico ClementiResponsabile Raccolta fondi UNHCR. Per quanto ancora lontani dagli USA, un paese nel quale nel 2012 i cittadini più ricchi hanno donato 77,5 miliardi di dollari, pari a oltre il 40% del valore complessivo delle donazioni raccolte dagli enti No Profit, l’Italia è un paese nel quale si stanno creando le condizioni affinché’ le persone più ricche giochino un ruolo sempre più importante nel sociale. Certamente molto dipenderà anche da quanto le organizzazioni saranno in grado di garantire la massima accountability ed efficacia degli interventi”.
La trasparenza e la capacità di documentare i risultati conseguiti sono infatti considerati ifattori chiave alla base della scelta di fare un’azione filantropica.
La decisione di donare per i ricchi italiani è essenzialmente una questione personale e privata, basata sulla sensazione di essere dei privilegiati e sul desiderio di sentirsi utili. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non ha alcun peso invece l’aspetto pubblico e mediatico: l’80% degli intervistati non vorrebbe in nessun modo essere ringraziato pubblicamente o attraverso i media.
Al contrario, l’incentivo fiscale gioca un ruolo importante: oltre la metà del campione donerebbe di più se aumentassero i benefici fiscali; vi è dunque un importante potenziale di risorse aggiuntive per il no profit italiano.
Nota metodologica:
La ricerca è stata condotta dal PFSR – Rome Region dell’UNHCR in collaborazione con Kairos Julius Baer SIM nel periodo da luglio ad novembre 2014. I dati analizzati sono stati raccolti attraverso un questionario a domande strutturate, consegnato dai client advisor di Kairos Julius Baer SIM a 81 clienti. Si è dunque lavorato sulle risposte fornite da un campione non probabilistico a scelta ragionata. Le risposte contenute nei questionari raccolti dai client advisor di Kairos Julius Baer SIM sono state analizzate dall’UNHCR in forma anonima. Gli 81 questionari compilati provengono da 51 uomini e da 30 donne, la maggior parte dei quali di età compresa tra 46 e 65 anni (38% del campione).
UNHCR – Private Sector Fundraising (PSFR):
E’ il dipartimento dell’UNHCR che si occupa di mobilitare risorse da donatori privati, quali individui, fondazioni, aziende. Le attività di raccolta fondi da privati dell’UNHCR sono cominciate nel 1993. Tra i programmi di raccolta fondi nel mondo con i più alti tassi di crescita (+900% in 8 anni), il PSFR ha generato nel 2013 191 milioni di dollari, pari al 6,5% dei fondi ricevuti dall’Agenzia. In Italia, nel 2013, l’UNHCR ha raccolto da individui, fondazioni e imprese 13,4 milioni di euro. Nel 2014 l’UNHCR ha lanciato a livello globale, ed anche in Italia, il suo programma di Private Philanthropy, volto a coinvolgere filantropi, fondazioni familiari e trust con un interesse nelle emergenze umanitarie.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter