La famiglia dell’ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Sadako Ogata, alla guida dell’UNHCR dal 1991 al 2000, ne ha annunciato il decesso avvenuto a Tokyo, in Giappone.
“Sadako Ogata è stata una leader visionaria che ha guidato l’UNHCR durante uno dei decenni di maggiore importanza della sua storia, contribuendo a trasformare le vite di milioni di rifugiati e di altre persone devastate da guerre, pulizia etnica e genocidi, e a ridefinire l’intervento umanitario all’interno di un panorama geopolitico in rapida evoluzione”, ha dichiarato l’Alto Commissario Filippo Grandi. “È stata un’internazionalista devota e amica delle Nazioni Unite nell’arco di tutta la sua vita”.
Sadako Ogata è divenuta Alto Commissario subito dopo la fine della Guerra fredda, evento che ha innescato profondi cambiamenti nello scenario politico globale e sradicato dalla propria terra decine di milioni di persone. Sotto la sua leadership, l’UNHCR ha lanciato operazioni di emergenza su larga scala per rispondere alle crisi in atto in Iraq, ex Unione Sovietica, Balcani, Somalia, Grandi Laghi e Timor Est, e ha assistito milioni di rifugiati a fare ritorno a casa mediante operazioni di rimpatrio in America Centrale, Africa e Asia. Per la prima volta, l’agenzia ha assunto un ruolo preminente impegnandosi in prima linea nelle aree di conflitto per proteggere e sostenere rifugiati e sfollati interni, e prevenire il verificarsi di ulteriori esodi.
Rispettata accademica giapponese e diplomatica esperta in relazioni multilaterali, Sadako Ogata è stata un’instancabile sostenitrice della solidarietà internazionale a favore dei rifugiati, garantendo che la risoluzione degli esodi fosse inclusa nei negoziati politici e nei processi di pace. Dopo la fine del suo mandato di Alto Commissario, ha mantenuto una stretta relazione con le Nazioni Unite e ha continuato a contribuire alla causa dei rifugiati, facendosi promotrice della nozione di “sicurezza umana” e degli aiuti allo sviluppo per la risoluzione degli esodi in qualità di Presidente dell’agenzia giapponese di cooperazione internazionale JICA.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime le più sincere condoglianze ai figli di Sadako Ogata, Atsushi e Akiko, a tutta la sua famiglia e al Governo e al popolo del Giappone per la grave perdita.
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