Dal Medio Oriente all’Africa, un numero di persone senza precedenti è costretto a fuggire dalle proprie case a causa di guerre e conflitti.
Nel frattempo, in altri luoghi, e in particolare in alcune zone dell’Asia, inondazioni, tempeste, cicloni e siccità stanno distruggendo case e mezzi di sussistenza di un numero sempre crescente di persone.
Mentre i governi e la comunità umanitaria si stanno impegnando per trovare risposte efficaci, è sempre più urgente comprendere le cause profonde che determinano i livelli attuali di migrazioni forzate.
Questo è il tema dell’ottavo Dialogo dell’Alto Commissario sulle Sfide per la Protezione che ha avuto inizio a Ginevra nella giornata odierna del 16 dicembre.
“Oggi il nostro mondo si trova a un bivio”, ha dichiarato il massimo rappresentante dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres in apertura del forum di due giorni intitolato “Capire e affrontare le cause profonde delle migrazioni forzate.”
“Da un punto di vista umanitario, questo momento storico è caratterizzato da due gravi problemi in un contesto di insicurezza globale: una moltiplicazione apparentemente incontrollabile dei conflitti violenti in un contesto di insicurezza globale, e gli effetti pervasivi e crescenti delle catastrofi naturali e dei cambiamenti climatici che stanno già definendo il nostro presente e che condizioneranno ancora di più il nostro futuro,” ha aggiunto.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che terminerà il suo mandato a fine dicembre, dopo 10 anni in carica, ha sollecitato un approccio che vada al di là della risposta immediata in termini di emergenza per prendere in considerazione “quello che ci ha portati qui, prima di tutto.”
“Considero questo Dialogo un’opportunità per fare un passo indietro e guardare alle cause che sono alla base del fenomeno per quello che sono – fattori molteplici, interconnessi, sovrapposti, che si rafforzano reciprocamente e che si accumulano contribuendo, infine, a spingere le persone a fuggire delle proprie case,” ha dichiarato.
“E’ chiaro che non possiamo trattare queste cause separatamente, ma che dobbiamo considerarle nel loro insieme”, ha aggiunto.
Il numero di persone costrette a lasciare le proprie case a causa di conflitti e violenze ha raggiunto livelli mai visti dalla fine della seconda guerra mondiale, con quasi 60 milioni alla fine del 2014.
Tra le crisi contemporanee alimentate da molteplici cause c’è la crisi in Sud Sudan, il paese più giovane del mondo, dove 1,6 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case a causa della guerra scoppiata due anni fa, a causa della fame che ne è conseguita, o per entrambi i motivi. Maggiori informazioni sulla loro difficile situazione possono essere consultate al link in fondo alla pagina.
In zone depresse del Bangladesh, nel frattempo, migliaia di persone sono già state costrette a migrare a causa delle mareggiate e dell’aumento del livello del mare legati ai cambiamenti climatici, mentre altri milioni di persone rischiano di dover fuggire in futuro. Informazioni su questi casi di migrazioni forzate sono disponibili al link in fondo alla pagina.
Il Dialogo dell’Alto Commissario, che durerà fino a giovedì, riunisce governi, organizzazioni intergovernative, società civile e altri importanti partner umanitari ed accademici.
Oltre a sottolineare la necessità di una comprensione più approfondita delle cause delle migrazioni forzate, del presente, del passato e del futuro, Guterres ha evidenziato la necessità crescente di distinguere tra fattori che innescano e fattori che invece sono alla base di questi spostamenti.
Ha inoltre segnalato la necessità di una rinnovata volontà politica e di una leadership per permettano di proteggere e trovare soluzioni per coloro che sono stati costretti a fuggire e di concentrarsi sullo sviluppo sostenibile, sul buon governo, sullo stato di diritto e sui diritti umani per prevenire che la fuga diventi una necessità e per raggiungere soluzioni sostenibili.
“La leadership e la volontà politica sono essenziali per porre fine ai conflitti violenti che hanno costretto alla fuga decine di milioni di persone e per ridimensionare definitivamente la progressione del riscaldamento globale”, ha dichiarato Guterres. “Ma nel frattempo, la cooperazione allo sviluppo ha anche un ruolo fondamentale da svolgere nello sforzo per combattere all’origine le cause delle migrazioni forzate.”
A questo link: HC Dialogue Media page il discorso finale dell’Alto Commissario, foto, video e altre informazioni.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter