Forti piogge e inondazioni hanno gravemente danneggiato cinque campi che forniscono riparo a circa 90.000 rifugiati sahrawi, una popolazione estremamente vulnerabile che vive nell’arida regione di Tindouf, Algeria sud-occidentale. L’UNHCR e i suoi partner hanno cominciato ad assistere circa 25.000 persone (5.000 famiglie) le cui case e riserve di cibo sono state danneggiate o distrutte.
Il numero di persone che necessitano di assistenza potrebbe aumentare nei prossimi giorni dal momento che si prevede che le piogge, cominciate lo scorso venerdì, continueranno per tutto il fine settimana, almeno fino a domenica. Non sono prevenute notizie di vittime tra i rifugiati nei campi maggiormente colpiti di Awserd e Dakhla, né in quelli di Laayoune, Boujdour e Smara.
L’UNHCR sta svolgendo un ruolo di primo piano nella risposta umanitaria, lavorando con la popolazione di rifugiati sahrawi, con le agenzie dell’ONU WFP e UNICEF e con altri partner. Anche il Dipartimento della Protezione Civile algerina sta collaborando. Grazie allo sforzo congiunto viene garantita ai campi la fornitura regolare di pane, cibo e acqua potabile.
Le persone rimaste senza casa sono state ospitate da parenti e vicini, ma nelle prossime due settimane programmiamo di consegnare 1.500 tende familiari, 10.000 teli di plastica e 400 rotoli di plastica e altri materiali per riparare gli edifici e far fronte ai bisogni immediati, insieme a 10.000 lenzuola, 2.000 taniche per l’acqua e set da cucina.
Secondo una valutazione condotta all’inizio di questa settimana dalla Croce Rossa Sahrawi, centinaia di case di mattoni di fango sono state distrutte o danneggiate. Le tende sahrawi tradizionali hanno resistito di più alle devastazioni ma solo una minoranza di famiglie possiede queste tende.
Tra le altre strutture danneggiate o distrutte ci sono farmacie, ospedali, scuole, negozi, capannoni per il bestiame. Nel frattempo, bisognerà ricostruire le latrine e rimuovere rapidamente le acque alluvionali per evitare la contaminazione delle fonti d’acqua, il crollo di palazzi e ulteriori disagi.
Mercoledì, mentre continuava a piovere, tutti e cinque i campi di Tindouf – Awserd, Dakhla, Laayoune, Boujdour e Smara – sono stati completamente o in parte allagati. Nonostante le piogge siano scarse nel Sahara durante la maggior parte dell’anno, quando piove le conseguenze possono essere devastanti, soprattutto per le costruzioni fatte di mattoni di fango.
I rifugiati sahrawi sono cominciati ad arrivare a Tindouf a metà degli anni ’70, dopo che la Spagna si è ritirata dal Sahara Occidentale ed è scoppiata la guerra per il controllo della regione. La maggior parte dei rifugiati sahrawi hanno vissuto nella difficile zona di Tindouf per circa 40 anni.
L’UNHCR si appella urgentemente ai donatori affinché stanzino fondi di emergenza per rispondere alla crisi dovuta all’inondazione. Il budget raccolto dall’UNHCR del 2015 per finanziare l’operazione a Tindouf si aggira intorno al 20% delle risorse necessarie, un’enorme mancanza di fondi che provoca una forte limitazione nelle attività operative.
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