Commento attribuibile a Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati
Ieri il Parlamento britannico ha approvato una nuova legge su nazionalità, asilo e immigrazione – il Nationality and Borders Bill. Il disegno di legge entrerà in vigore una volta ricevuto l’assenso reale.
L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, si rammarica per il fatto che siano state approvate le proposte del governo britannico per un nuovo approccio all’asilo che mina leggi e prassi internazionali consolidate sulla protezione dei rifugiati.
Il Regno Unito è una nazione che giustamente si vanta della sua lunga storia di accoglienza e protezione dei rifugiati. Delude la scelta di una linea d’azione volta a scoraggiare la ricerca di asilo, e che di fatto relega la maggior parte dei rifugiati in uno status inferiore con pochi diritti e sotto la costante minaccia di rimozione dal territorio.
Inoltre, a causa di clausole di inammissibilità molto ampie le persone che abbiano bisogno di protezione potebbero vedersi negare il diritto di chiedere asilo nel Regno Unito.
Tali disposizioni sono potenzialmente in contrasto con la Convenzione sui rifugiati.
Mi preoccupa inoltre l’intenzione del Regno Unito di esternalizzare i suoi obblighi di protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo ad altri paesi. Le iniziative volte a trasferire ad altri tali responsabilità contrastano la lettera e lo spirito della Convenzione sui rifugiati, di cui il Regno Unito è parte. Queste decisioni contrastano inoltre con il Global Compact sui Rifugiati, che è stato sancito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2018 con la richiesta di una condivisione piu’ equa della responsabilità della protezione dei rifugiati.
Attualmente, la maggior parte dei rifugiati nel mondo sono accolti da paesi vicini alle crisi; la stragrande maggioranza di essi sono a basso e medio reddito. Nonostante le loro risorse limitate, questi paesi hanno fatto di tutto per ricevere e proteggere i rifugiati. Abbiamo anche visto una simile attitudine verso la protezione internazionale e una straordinaria solidarietà nel resto d’Europa, che ora sta ospitando milioni di rifugiati ucraini in fuga dalla guerra nelle ultime settimane.
Quest’ultima decisione del governo britannico rischia di indebolire drsaticamente un sistema che per decenni ha fornito a tante persone disperate protezione e l’opportunita’ di ricostruirsi una vita.
L’UNHCR ha espresso le sue preoccupazioni e le sue obiezioni al Nationality and Borders Bill in diverse occasioni e ha offerto raccomandazioni su come implementare una procedura di asilo più efficace e equa, seguita da una rapida integrazione dei rifugiati e dal rimpatrio di coloro che non hanno bisogno di protezione internazionale. L’UNHCR continua a impegnarsi con il Regno Unito, un partner apprezzato e di lunga data, nell’identificazione di strumenti pratici per continuare a sostenere i propri impegni internazionali.
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