“L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sta lavorando attivamente per trovare soluzioni per circa 200 persone, inclusi migranti e rifugiati, arrivati martedì 29 ottobre al GDF (Gathering and Departure Facility) a Tripoli. La maggior parte è stata liberata dal centro di detenzione di Abu Salim, altre provengono da aree urbane, con la speranza di essere ospitate presso il GDF e da lì reinsediate in paesi terzi.
Pur comprendendo appieno la situazione molto difficile che queste persone si trovano ad affrontare, il GDF è gravemente sovraffollato con oltre 820 persone all’interno, ben oltre la capienza iniziale di 600 persone.
Il deterioramento delle condizioni di vita del GDF, dove le infrastrutture e i servizi sono ridotti al minimo, rende impossibile accogliere più persone, anche i rifugiati molto vulnerabili attualmente detenuti che l’UNHCR ha già identificato come urgentemente bisognosi di evacuazione o reinsediamento.
La situazione attuale rispecchia la terribile situazione di molti rifugiati e richiedenti asilo in Libia. Questa mattina i team di UNHCR hanno incontrato coloro che attendono davanti al GDF e li hanno consigliati sull’assistenza umanitaria, come assistenza sanitaria di base, cibo, assistenza in denaro e sostegno psicosociale, disponibile presso il centro diurno comunitario. La registrazione sarà resa disponibile anche per coloro che non sono ancora registrati. Altri partner dell’ONU si uniscono a questo sforzo.
È fondamentale mantenere la natura di transito del GDF, creato alla fine del 2018 come luogo in cui i rifugiati più vulnerabili potevano aspettare alcune settimane o mesi dopo il loro rilascio dalla detenzione e prima del loro trasferimento o reinsediamento fuori dalla Libia. Dall’apertura della struttura nel dicembre 2018, oltre 2.300 rifugiati, tra cui oltre 400 rifugiati trasferiti dal centro di detenzione di Abu Salim, per lo più donne, bambini non accompagnati e famiglie, sono transitati attraverso il GDF.
Il reinsediamento rimane uno strumento cruciale per salvare la vita dei più vulnerabili, ma è e rimarrà limitato. Ci sono solo 55.000 posti di reinsediamento disponibili in tutto il mondo. Non può essere l’unica soluzione alla difficile situazione dei 45.000 rifugiati e richiedenti asilo in Libia. L’UNHCR esorta le autorità libiche e la comunità internazionale a lavorare insieme per trovare soluzioni a lungo termine a questa terribile situazione umanitaria”.
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