L’attore Ben Stiller parla del suo impegno per la causa dei rifugiati in seguito a commoventi incontri a Berlino, in Germania, con alcune famiglie costrette a fuggire da conflitti e persecuzioni in Siria e in Iraq.
La visita privata di Ben, organizzata dall’UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, lo ha portato faccia a faccia con tre famiglie che hanno perso tutto a causa della guerra. Dopo aver perso ogni mezzo di sostentamento, aver perso le case sotto ai bombardamenti, e non potendo i loro figli più andare a scuola, hanno preso la difficile decisione di intraprendere il rischioso viaggio via mare verso l’Europa in cerca di protezione.
Accompagnato da sua moglie Christine, Ben ha parlato con Dalal e Najamaldeen, giovane coppia che ha compiuto la traversata solo un mese dopo che Dalal aveva dato alla luce due bimbe gemelle. Portando con loro soltanto vestiti e il latte per le bambine, hanno abbandonato Mosul, in Iraq, loro città di provenienza, e hanno infine trovato salvezza a Berlino.
Nahed e Hassan hanno condiviso con l’attore una storia altrettanto straziante, descrivendo i bombardamenti che hanno distrutto la loro casa e le loro attività, e che hanno reso impossibile per i loro figli continuare ad andare a scuola. Nahed ha raccontato del terrore nell’essere separata dai suoi due bambini, Mohamed, 8, e Mayaar, 5, sulla piccola imbarcazione che li ha portati in Grecia attraverso il Mar Egeo. Ma la sua capacità di resilienza traspariva dalle sue parole mentre spiegava le sue speranze per il futuro, la determinazione a imparare il tedesco e a costruire una nuova vita per la sua famiglia.
Ben ha anche incontrato Nadia e Ahmend, la cui unica preoccupazione quando sono partiti era quella di tenere al sicuro loro figlio Moustafa, di 11 anni, e assicurarsi che potesse continuare il suo percorso scolastico, preservando il suo futuro.
“Incontrare queste famiglie ha dato immediatamente un volto umano a questa tragedia. Queste persone hanno molte cose in comune con tutti noi. Sono persone istruite, che vogliono lavorare e che semplicemente desiderano il meglio per il futuro dei loro figli,” ha detto Ben. “Non posso immaginare come sarebbe dover rischiare la vita di mio figlio in un viaggio così pericoloso, solo perché non ci sono vie legali per raggiungere la sicurezza. Nonostante abbiano perso tutto, hanno parlato con estrema dignità e ci hanno mostrato grande ospitalità. Persone come Nahed, Dalal e Moustafa sono vittime innocenti e hanno davvero bisogno del nostro supporto.”
L’UNHCR ha dato informazioni a Ben sul più ampio scenario della crisi siriana, incluse la propria operazione umanitaria all’interno della Siria, nei paesi limitrofi, e in Europa. “È chiaro che vi sono molte sfide nel rispondere ai bisogni di così tante persone, ma la Germania ha dimostrato leadership umanitaria, garantendo una protezione per le persone che fuggono dalle zone di conflitto nel mondo. Sia in Europa che in Medio Oriente, agenzie come l’UNHCR stanno affrontando un incarico difficile con risorse limitate. È importante continuare a dare visibilità all’impatto umanitario di questa migrazione forzata, e all’urgente bisogno di sostenere l’UNHCR nel suo cruciale lavoro di salvataggio di vite umane.”
Scopri di più sulla visita di Ben su questa pagina: https://sostieni.unhcr.it/benstiller/
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