A migliaia di rifugiati provenienti dal Myanmar è stato permesso l’ingresso in Bangladesh dopo aver passato più di quattro giorni nella zona di confine.
La notte scorsa le guardie di frontiera in Bangladesh hanno riferito che più di 6.800 rifugiati hanno passato la frontiera ad Anjuman Para, un villaggio nel distretto di Cox’s Bazar, lungo il confine, e migliaia sono ancora in cammino dal Myanmar.
I casi più vulnerabili sono stati trasportati per mezzo di autobus nel centro di transito vicino al campo di Kutupalong. In questo centro l’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e i suoi partner provvedono a fornire cibo, acqua, cure mediche e rifugi temporanei.
Altre persone hanno raggiunto il campo rifugiati di Kutupalong a piedi, e hanno passato la notte nelle strutture e negli edifici già esistenti.
Nel frattempo l’UNHCR e le altre organizzazioni partner continuano a lavorare con le autorità bengalesi al nuovo campo di “Kutupalong extension”. Sono in corso i lavori per ultimare il sito e permettere nel frattempo ai nuovi arrivati di stabilirsi in un’altra zona. Sono stati installati serbatoi e latrine per fornire acqua e accesso ai servizi igienici alle persone appena arrivate.
Per garantire un’assistenza mirata e dare protezione alle persone, l’UNHCR sta continuando a fare il conto delle famiglie con il supporto della Refugee Relief and Repatriation Commission, sono 180.000 le persone censite e adesso si cominceranno a censire i rifugiati presenti nel campo di Kutupalong Extension.
L’UNHCR confida nel supporto e nella tempestività dei donatori alla conferenza di raccolta fondi a favore della crisi dei rifugiati Rohingya del prossimo 23 ottobre a Ginevra. Secondo il piano di risposta congiunta sono necessari 434 milioni di dollari statunitensi per rispondere ai bisogni impellenti dei rifugiati Rohingya e delle comunità ospitanti (secondo le stime sarebbero un totale di 1,2 milioni di persone) per i prossimi difficili mesi a venire. I fondi necessari a UNHCR all’interno del piano di risposta congiunto ammontano a 83,7 milioni di dollari, per finanziare le operazioni fino alla fine di febbraio 2018.
Il lavoro di UNHCR si concentra su garantire protezione ai rifugiati, costruire rifugi, fornire acqua e implementare strutture sanitarie, costruire nuovi siti, adeguare le infrastrutture esistenti e rafforzare le comunità locali che vivono lungo il confine sud orientale del Bangladesh. Fin dall’inizio dell’emergenza, l’UNHCR, su richiesta delle autorità bengalesi ha esteso la portata delle operazioni e garantito la presenza di suoi collaboratori lungo tutto il confine sud orientale del Bangladesh.
Per UNHCR, è di vitale importanza che anche in queste fasi iniziali sia garantita la risposta ai bisogni primari su medio e lungo periodo, ed è allo stesso tempo necessario garantire che un eventuale ritorno volontario dei rifugiati nel loro paese d’origine avvenga in sicurezza e con dignità. Per quest’ultima possibilità è fondamentale che venga ristabilita la pace nel nord dello stato di Rakhine.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter