L’UNHCR sta lavorando con le autorità bengalesi alla creazione di un centro di transito per far fronte al potenziale afflusso di rifugiati previsto per i prossimi giorni. Questo in vista dell’improvviso arrivo, ieri, di persone in fuga dal Myanmar.
Le guardie di confine bengalesi riferiscono che lunedì più di 11.000 rifugiati Rohingya hanno attraversato il confine sud orientale con il Bangladesh attraverso diversi punti d’accesso.
Fonti dell’UNHCR riferiscono che molte delle persone appena arrivate giungono dall’area di Buthidaung al confine nord dello stato di Rakhine in Myanmar. La città di Buthidaung si trova a 25 chilometri a est di Maungdaw. Alcune persone riferiscono di essere fuggite da incendi e uccisioni; un bambino è stato visto con un grande squarcio lungo il collo. Altri dicono di essere fuggiti preventivamente per paura delle violenze.
Per raggiungere il Bangladesh hanno camminato fino a 14 giorni, molti trasportando bambini e ceste contenenti tutto ciò che hanno potuto raccogliere in breve tempo attraversando le paludi nella zona del fiume Naf che separa i due paesi. Molte donne e bambini non sapevano nuotare hanno attraversato il fiume sulle spalle di persone che si sono offerte volontariamente di aiutare. Alcuni hanno usato come galleggianti improvvisati delle buste di plastica gonfiate e teli dell’UNHCR.
I nuovi arrivati sono stati portati via dalle zone di confine e trasferiti in campi nelle zone di Kutupalong e Balukhali dove l’UNHCR ha fatto arrivare teli di plastica per il riparo e taniche per l’acqua. L’UNHCR si sta coordinando con il governo e gli altri partner per fornire assistenza – cibo, acqua e cure mediche – ai rifugiati appena arrivati.
Per prepararsi al possibile nuovo afflusso di persone, la controparte governativa dell’UNHCR, la Commissione per il Sollievo e il Rimpatrio dei Rifugiati (RRRC), ha accettato di installare piccole stazioni di primo soccorso lungo le vie d’accesso al confine per fornire acqua e cure mediche ai nuovi arrivati.
Inoltre, l’RRRC ha allocato il terreno per allestire un centro di transito nel campo rifugiati di Kutupalong. Coordinerà le attività preparatorie con UNHCR e gli altri partner tra cui, WFP, UNICEF, IOM, WHO, ICRC e ACF.
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