L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha presentato oggi una nuova strategia globale volta ad aiutare i paesi a porre fine alla detenzione di richiedenti asilo, rifugiati e apolidi in tutto il mondo.
La detenzione dei richiedenti asilo e dei rifugiati è diventata una consuetudine in diversi paesi che produce gravi effetti duraturi su individui e le famiglie. L’UNHCR è preoccupato per il crescente utilizzo della detenzione nei confronti dei migranti, soprattutto nel caso di minori.
La nuova strategia, chiamata Oltre la Detenzione, mira in primo luogo a porre fine alla detenzione dei minori, in secondo luogo a garantire che le alternative a tale pratica siano previste per legge e vengano attuate e, in terzo luogo, a garantire che le condizioni di detenzione, quando inevitabile, soddisfino pienamente gli standard internazionali sui diritti umani.
“Fare richiesta di asilo è lecito e rientra nell’esercizio di un diritto umano fondamentale. La detenzione dei richiedenti asilo come risposta di routine va evitata – si tratta di persone che hanno bisogno di protezione. Siamo pronti a lavorare con i governi sulla questione, soprattutto nell’intento di porre fine alla pratica detentiva nel caso di minori richiedenti asilo”, ha dichiarato il Direttore della Protezione Internazionale dell’UNHCR, Volker Türk.
L’UNHCR riconosce che l’ingresso o la permanenza irregolari comportano molte difficoltà per i paesi, ma la detenzione delle persone non è la risposta. L’UNHCR raccomanda che le persone in cerca di asilo siano adeguatamente accolte, venga loro garantita la libertà di movimento e l’accesso ai servizi nella comunità. Richiedere asilo non è illegale ai sensi del diritto internazionale e le persone hanno diritto di essere trattate umanamente e con dignità.
L’UNHCR ha identificato un certo numero di paesi con cui lavorare inizialmente per rivedere le pratiche di detenzione e rafforzare le alternative alla detenzione; tra questi paesi figurano l’Ungheria, l’Indonesia, la Lituania, la Malesia, Malta, il Messico, la Tailandia, il Regno Unito e Zambia. L’UNHCR prevede di espandere questo gruppo di paesi nel corso dei prossimi cinque anni.
La detenzione di richiedenti asilo e rifugiati provoca inutili sofferenze, spesso con gravi conseguenze per la salute e il benessere, in particolare quando le persone rimangono in carcere per lunghi periodi. La detenzione aumenta inoltre l’ansia, la paura e le frustrazioni e può accentuare esperienze traumatiche passate. Nel caso di minori, gli effetti sono particolarmente gravi a causa dell’impatto devastante della detenzione sul loro sviluppo fisico, emotivo e psicologico, anche se non vengono separati dalle loro famiglie.
Oltre la Detenzione è un’iniziativa quinquennale – da giugno 2014 a giugno 2019 – periodo durante il quale l’UNHCR lavorerà con i governi e altri soggetti per affrontare alcune delle principali sfide e preoccupazioni relative alle politiche e alle pratiche di detenzione. L’attuazione della strategia ruota intorno allo sviluppo di piani d’azione nazionali mirati ad azioni di sensibilizzazione, sviluppo delle capacità, rafforzamento delle partnership, condivisione delle informazioni, raccolta e comunicazione dei dati, ricerca e monitoraggio.
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