Considerato l’aumento di gravi esigenze umanitarie, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, chiede di assicurare un sostegno molto più consistente ai 3,5 milioni di sfollati interni in Afghanistan, comprese le 700.000 persone costrette a fuggire nel 2021.
La carenza di alloggi coibentati e di indumenti pesanti, la disponibilità ridotta di combustibili per il riscaldamento e la quantità inadeguata di cibo e forniture mediche sono solo alcune delle privazioni a cui le persone costrette a fuggire devono far fronte in Afghanistan, in una fase in cui le temperature iniziano a scendere nettamente sotto zero.
Dopo più di 40 anni di conflitto, quella in Afghanistan resta una delle situazioni umanitarie più complesse al mondo, con persone in fuga nel Paese a causa di emergenze correlate al clima e catastrofi naturali. È previsto che le temperature precipitino a -25⁰C e molte famiglie sfollate sono prive di alloggi adeguati, requisito di primaria importanza per sopravvivere al freddo gelido.
La crisi umanitaria che affligge l’Afghanistan si aggrava in maniera inarrestabile giorno dopo giorno. La fame ha raggiunto livelli assolutamente senza precedenti: quasi 23 milioni di persone, ovvero il 55 per cento della popolazione, soffre gravemente la carenza di cibo, e, di questi, quasi 9 milioni sono a rischio carestia.
Fornire derrate alimentari per contribuire a evitare che un’elevata percentuale di popolazione soffra di inedia rappresenta un’altra priorità assoluta.
Quest’anno, l’UNHCR ha assicurato assistenza a circa 700.000 persone sfollate all’interno del Paese, la maggior parte delle quali da metà agosto. Attualmente l’Agenzia è in grado di assistere quasi 60.000 persone a settimana. È necessario destinare con urgenza ulteriori risorse ai più vulnerabili: madri sole prive di alloggio o cibo da dare ai propri figli, anziani che devono prendersi cura dei nipoti rimasti orfani, e persone che assistono familiari portatori di esigenze particolari.
L’UNHCR sta facendo arrivare forniture di beni di prima necessità via terra attraverso i Paesi confinanti con l’Afghanistan e mediante ponti aerei umanitari. L’arrivo di altri cinque voli con a bordo scorte per l’inverno in arrivo dal polo di stoccaggio di Amman è previsto per la settimana prossima.
L’UNHCR continuerà ad assicurare supporto durante tutta la stagione invernale fino a febbraio 2022 per aiutare le famiglie sfollate a far fronte alle condizioni climatiche estreme. I beni di prima necessità previsti dal piano di risposta includono coperte termiche e indumenti invernali. Contemporaneamente, gli alloggi sono sottoposti a riparazioni per essere rinforzati, anche tramite la distribuzione di teli impermeabili e materiali isolanti.
L’Agenzia sta inoltre erogando aiuti in contanti alle famiglie vulnerabili, affinché possano soddisfare ulteriori esigenze nei mesi più freddi, quali l’acquisto di combustibile per il riscaldamento.
L’UNHCR ha lanciato una raccolta fondi per l’inverno per alleviare la condizione delle famiglie costrette a fuggire nei mesi potenzialmente più letali dell’anno, sia in Afghanistan sia in altri Paesi.
L’UNHCR esprime gratitudine per il sostegno di governi e donatori privati alle attività dell’Agenzia per aiutare e proteggere le famiglie vulnerabili, tra cui una generosa donazione elargita dal partner privato Fast Retailing, che ha contribuito con 1 milione di articoli di abbigliamento e supporto finanziario, fondamentali per le persone in fuga nei mesi invernali.
Le settimane più fredde della stagione sono alle porte ed è necessario assicurare con urgenza maggiore sostegno affinché l’UNHCR possa continuare a fornire aiuti vitali per l’inverno. I finanziamenti richiesti dall’UNHCR per la situazione in Afghanistan nel 2022 – comprese le continue attività di risposta per l’inverno – ammontano a 374,9 milioni di dollari.
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