L’UNHCR avverte che è in corso una crisi umanitaria su vasta scala, dal momento che migliaia di rifugiati ogni giorno fuggono dai continui combattimenti nella regione dei Tigrè, in Etiopia, per mettersi in salvo nel Sudan orientale.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, avverte che è in corso una crisi umanitaria su vasta scala, dal momento che migliaia di rifugiati ogni giorno fuggono dai continui combattimenti nella regione dei Tigrè, in Etiopia, per mettersi in salvo nel Sudan orientale. Si tratta di un afflusso mai registrato negli ultimi due decenni in questa parte del Paese.
Donne, uomini e bambini varcano il confine a un ritmo di 4.000 persone al giorno dal 10 novembre, sovraccaricando rapidamente le capacità di risposta umanitaria a disposizione sul campo.
Sono oltre 27.000 le persone che, ad oggi, hanno fatto ingresso in Sudan attraverso i varchi di confine di Hamdayet, nello Stato di Kassala, e di Lugdi, nello Stato di Gadaref, e presso una nuova località più a sud, vicino al varco di Aderafi, attraverso cui i rifugiati etiopi hanno cominciato a transitare nel corso del fine settimana.
Rifugiati in fuga dagli scontri continuano ad arrivare spossati dal lungo cammino per mettersi in salvo, portando con se pochi effetti personali. L’UNHCR, insieme ai partner, sta supportando il governo sudanese nelle attività di risposta, intensificando l’assistenza umanitaria presso i confini, dal momento che le esigenze delle persone in fuga sono in continuo aumento.
Ad Hamdayet, sono in corso le attività di distribuzione di acqua potabile e di allestimento di latrine. La distribuzione di sapone è assicurata, ma l’UNHCR continua a sollevare seri motivi di preoccupazione in relazione alle condizioni igieniche man mano che aumenta il numero di persone in arrivo.
Al Villaggio 8, il centro di transito nei pressi del varco di frontiera di Lugdi, i rifugiati hanno accesso all’acqua potabile grazie alle vicine comunità e usufruiscono dei 1.200 alloggi temporanei esistenti.
Le agenzie umanitarie continuano a distribuire beni di prima necessità, tra cui coperte e materassi. Il Programma alimentare mondiale (PAM/WFP) sta assicurando cibo e biscotti a elevato contenuto proteico. Muslim Aid distribuisce pasti caldi.
Il Ministero della Salute del Sudan, col supporto della Mezzaluna Rossa Sudanese, ha allestito due cliniche e sta effettuando screening sanitari e nutrizionali, nonché visite mediche specialistiche e rinvii.
Da sabato, l’UNHCR ha trasferito 2.500 rifugiati dall’area a ridosso del confine al campo di Um Raquba, dove i lavori di rimodernamento continuano. È assolutamente necessario individuare nuovi siti presso cui trasferire dal confine i rifugiati per permettere loro di accedere ad assistenza e servizi.
Nel Tigrè, in Etiopia, l’interruzione di elettricità, telecomunicazioni e accesso a carburanti e denaro contante continua a ostacolare gravemente ogni tentativo di risposta umanitaria. Dopo quasi due settimane di conflitto, si registrano sempre più testimonianze di crescenti numeri di sfollati interni, mentre la difficoltà di accedere a quanti necessitano di assistenza, sommata all’impossibilità di fare entrare aiuti nella regione, continuano a costituire un serio ostacolo alle operazioni umanitarie.
L’UNHCR e i partner sono pronti ad assicurare aiuti, compresi beni di prima necessità, alle persone sfollate nel Tigrè, non appena saranno garantite condizioni di sicurezza che permetteranno di accedervi.
Il conflitto rappresenta, inoltre, un serio motivo di preoccupazione per la popolazione rifugiata eritrea di quasi 100.000 persone presente nel Tigrè, la quale fa affidamento sugli aiuti assicurati dall’UNHCR e dai partner. Le possibilità che i rifugiati siano ulteriormente costretti a fuggire all’interno del Paese sono sempre più reali.
La situazione sul piano umanitario, a causa di questa crisi, è in rapida evoluzione. L’UNHCR rinnova l’appello ad assicurare la pace ed esorta tutte le parti a garantire l’incolumità e la sicurezza di tutti i civili nel Tigrè.
FINE
È possibile scaricare video b-roll e foto al seguente link:
https://media.unhcr.org/Package/2CZ7A2KM3NMC
Per maggiori informazioni:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter