L’arrivo dal Kenya di 116 rifugiati somali all’Aeroporto Internazionale di Mogadiscio segna un nuovo capitolo nel processo di rimpatrio volontario. In mattinata due aerei sono decollati da Dadaab, nel nord-est del Kenya, il più grande insediamento di rifugiati al mondo, che ospita 333mila rifugiati somali. Questo è il risultato degli sforzi della Commissione tripartita formata da UNHCR e dai governi di Kenya e Somalia, volti a intensificare il sostegno al rimpatrio volontario dei rifugiati somali.
La Commissione si è riunita il 29 luglio e ha deciso di incrementare l’assistenza ai rifugiati somali in Kenya che desiderano tornare a casa e ha concordato una strategia che prevede il rimpatrio volontario di circa 425.000 rifugiati somali nel corso di un periodo di cinque anni.
Nonostante le precarie condizioni di sicurezza in Somalia, i rifugiati hanno iniziato a tornare. In risposta a segnali di crescente stabilità in Somalia, tra il dicembre 2014 e l’inizio di agosto, 2.969 rifugiati somali sono tornati nei distretti di Luuq, Baidoa e Kismayo, con il supporto dell’UNHCR. Altri sono invece tornati spontaneamente, senza ricevere assistenza da parte dell’UNHCR. Alla luce dell’attuale accordo, verrà offerta assistenza ai rimpatriati in qualsiasi area del Somaliland, del Puntland e della Somalia centro-meridionale. Il supporto dell’UNHCR comprende l’assistenza finanziaria e in-kind al fine di garantire un ritorno sicuro e dignitoso, così come un sostegno a lungo termine per aiutare i rimpatriati a reintegrarsi nelle aree da cui una volta sono fuggiti. La maggior parte dei ritorni dal Kenya alla Somalia avverranno via terra, come durante la fase pilota, e solo per le persone con esigenze specifiche di protezione l’UNHCR faciliterà il trasporto aereo.
Gli sforzi verranno dispiegati in nove distretti nelle regioni del Centro Sud – vale a dire di Mogadiscio, Afgoye, Jowhar, Balcad, Uanle Uen e Belet Weyne, nonché Luuq, Baidoa e Kismayo. Gli sforzi in queste zone mirano a rafforzare l’accesso alle opportunità di lavoro così come la salute, l’istruzione e altri servizi pubblici.
L’UNHCR insieme ai due governi coinvolti rafforzerà gli sforzi per ottenere il sostegno internazionale per gli interventi globali e comunitare al fine di sostenere i rifugiati e le loro comunità. Un insieme di progetti umanitari e di sviluppo è stato progettato con l’obiettivo di creare una solida base per rafforzare la resilienza dei rifugiati e delle comunità ospitanti, per predisporre soluzioni durature e creare, in Somalia, condizioni favorevoli a una reintegrazione significativa e sostenibile delle persone che hanno fatto ritorno. Questo insieme di progetti sarà presentato in una conferenza dei donatori che si terrà entro la fine dell’anno.
La Commissione Tripartita è stata istituita in seguito alla firma dell’accordo tripartito tra il governo della Repubblica del Kenya, il governo della Repubblica federale della Somalia e l’UNHCR, nel mese di novembre 2013, finalizzato a gestire e assicurare il rimpatrio sicuro, dignitoso e volontario di rifugiati somali dal Kenya. Dopo più di due decenni di instabilità in Somalia, aggravata da ricorrenti calamità naturali, sono necessarie soluzioni urgenti per i 1,1 milioni di somali sfollati interni e gli oltre 900mila rifugiati somali ospitati nella zona, la metà dei quali residenti in Kenya.
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