L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), esprime profondo dolore per la morte di Adan, un bambino di 13 anni affetto da disabilità, avvenuta ieri a Bolzano. Adan, fuggito da Kirkuk, Iraq, insieme ai suoi genitori e a tre fratellini di 6, 10 e 12 anni, era giunto nel capoluogo altoatesino l’1 ottobre per chiedere protezione.
Nonostante la vulnerabilità del nucleo familiare non è stato assicurato un tempestivo accesso a misure di accoglienza che garantissero standard adeguati di assistenza, pur previsti dall’ordinamento italiano. La famiglia è stata così costretta a soluzioni di fortuna, assistita esclusivamente da associazioni di volontariato, e a continui spostamenti, necessari per l’accesso a sistemazioni tanto temporanee quanto inadatte. Adan è stato ricoverato il 6 ottobre in seguito a una caduta dalla sedia a rotelle, e le cause esatte della morte, avvenuta il giorno successivo, sono ancora in via di accertamento.
Negli ultimi mesi da più parti è stata segnalata l’illegittimità della cosiddetta circolare Critelli, emessa dalla Provincia di Bolzano sull’accoglienza temporanea di persone appartenenti a categorie vulnerabili e ancora formalmente in vigore, che limita il diritto all’accoglienza in particolare per le persone vulnerabili, in palese violazione della normativa sull’accoglienza delle persone portatrici di esigenze specifiche.
“Un bambino deve essere considerato prima di tutto come un bambino, con bisogni specifici che necessitano di risposte adeguate e tempestive. È una questione morale, ancor prima che legale. Negare l’accoglienza ad una famiglia con quattro figli minori di cui uno con disabilità è inaccettabile”, ha detto Stephane Jaquemet, Delegato dell’UNHCR per il Sud Europa.
UNHCR chiede che vengano immediatamente adottate misure per garantire un’accoglienza tempestiva ed adeguata a fornire anche il necessario supporto psicologico alla famiglia e in particolare ai minori colpiti dal lutto.
UNHCR fa appello alla Provincia di Bolzano e al Commissariato di Governo affinché vengano definitivamente chiarite le responsabilità nella gestione dell’accoglienza a livello locale, nel pieno rispetto dei diritti dei richiedenti asilo e rifugiati, secondo le previsioni dell’ordinamento interno, che prevede l’adozione di soluzioni specifiche ed adeguate alle vulnerabilità individuali. In questo senso, si rende comunque necessaria e doverosa l’abrogazione della circolare Critelli.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter