L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, accoglie con grande favore l’annuncio fatto oggi dal Comitato Paralimpico Internazionale sulla partecipazione di due rifugiati che gareggeranno nei prossimi Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro.
La partecipazione del primo Team di rifugiati ai Giochi Paralimpici rappresenta un esempio di ciò che si può raggiungere quando i rifugiati con disabilità hanno l’opportunità di perseguire i loro sogni e mettere in campo le loro capacità. Mentre le persone costrette ad abbandonare le proprie case affrontano sfide e difficoltà, le persone con disabilità sono spesso esposte a rischi ancora maggiori perché spesso non vengono coinvolte nelle decisioni che le riguardano, incontrano numerose barriere nell’accedere ai servizi di assistenza, e quindi rischiano che i loro bisogni di protezione non trovino risposte. Promuovere, pertanto, la loro attiva inclusione e piena partecipazione nella società, anche attraverso lo sport, è un elemento chiave per assicurare loro protezione e benessere.
“Il Team Indipendente Paralimpico è un simbolo della forza e della determinazione di tutti i rifugiati con disabilità che fanno fronte a crescenti e importanti sfide. Siamo tutti molto ispirati dal loro esempio e non vediamo l’ora di tifare per loro. Includere un Team di rifugiati nei Giochi Paralimpici rappresenta anche un messaggio di sostegno per tutti i rifugiati e richiedenti asilo con disabilità nel mondo. L’UNHCR si congratula con il Comitato Paralimpico Internazionale per quest’iniziativa”, ha dichiarato l’Alto Commissario per i Rifugiati Filippo Grandi.
Il Team, come annunciato del Comitato, è composto da: Ibrahim al Hussein, rifugiato siriano che vive in Grecia e che nuoterà nei 50mt e nei 100mt stile libero, e Shahrad Nasajpour, iraniano riconosciuto rifugiato negli Stati Uniti che gareggerà nel lancio del disco. Maggiori dettagli sui due membri del Team sono disponibili qui.
L’iniziativa di un Team Paralimpico Indipendente segue da vicino i passi fatti dal Team Olimpico di Rifugiati che è stato ampiamente celebrato come il primo team di rifugiati in assoluto. Un Team che ha fatto storia a Rio 2016, rappresentando il coraggio e la perseveranza di tutti i rifugiati e sfollati interni nel mondo, una popolazione che conta oggi più di 65milioni di persone.
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