GINEVRA – A dodici mesi dall’invasione russa dell’Ucraina, sono oltre 13 milioni le persone sradicate dalla propria terra, di cui quasi 8 milioni sono rifugiati fuggiti in tutta Europa e circa 5 milioni sfollati all’interno del Paese. Secondo due nuovi rapporti pubblicati oggi dall’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, le loro prospettive di fare ritorno nell’immediato, tuttavia, sono offuscate dalle incessanti ostilità, dall’assenza di sicurezza e dal livello di distruzione nelle loro regioni di origine.
“L’entità delle sofferenze e delle privazioni causate dalla guerra va oltre l’umana comprensione. Con un terzo della popolazione dell’Ucraina costretto a fuggire dalla propria casa, la situazione resta imprevedibile. È necessario continuare a rispondere alle esigenze delle persone in fuga e assicurarne l’incolumità e la protezione fino a quando potranno fare ritorno a casa”, ha dichiarato Pascale Moreau, Direttrice del Bureau Regionale UNHCR per l’Europa.
Per comprendere la drammatica situazione delle persone in fuga e meglio incanalare l’assistenza, l’UNHCR ha commissionato la terza fase di sondaggi sulle loro intenzioni di fare ritorno*, intervistando migliaia di persone sradicate dalla guerra. Intitolati “Lives on Hold” (“Vite in sospeso”), i due rapporti più recenti – uno incentrato sui rifugiati e l’altro sugli sfollati interni – forniscono una prima analisi delle esperienze vissute dagli ucraini in fuga a un anno dallo scoppio della guerra, nonché delle loro intenzioni rispetto alla possibilità di fare ritorno e dei fattori che ne influenzano le scelte.
Dai due rapporti sono emersi, tra gli altri, i risultati principali seguenti:
Sulla base di questi e di altri risultati, all’interno del rapporto l’UNHCR propone una serie di raccomandazioni. È di fondamentale importanza assicurare che i rifugiati ricevano continuamente assistenza per poter prendere decisioni in modo libero e consapevole rispetto al proprio futuro, e che i Paesi di accoglienza e le comunità locali siano supportati affinché i rifugiati possano accedere all’esercizio dei propri diritti, ai servizi e a opportunità di lavoro dignitose.
Sostenere le popolazioni sfollate all’interno dell’Ucraina rappresenta un’altra priorità assoluta. Le persone che fanno ritorno volontariamente dovrebbero essere supportate mediante una combinazione di programmi in ambito umanitario, di ripresa, sviluppo e del settore privato, utili a spianare la strada alla ripresa economica e alla ricostruzione.
La settimana scorsa, l’UNHCR ha lanciato un Appello supplementare per la situazione in Ucraina, che definisce il piano di risposta e i requisiti finanziari per il 2023. I finanziamenti necessari ammontano a un totale di 1,1 miliardi di dollari – 602,5 milioni da destinare alla situazione interna all’Ucraina e 517 milioni ai Paesi che accolgono rifugiati in Europa. L’UNHCR continua a esortare la comunità internazionale a sostenere la popolazione in fuga, sia all’interno sia al di fuori dell’Ucraina.
Per maggiori informazioni contattare:
Note ai redattori:
I due rapporti sono disponibili a questi link:
*Lives on Hold: Intentions and Perspectives of Refugees from Ukraine è il terzo sondaggio relativo alle intenzioni dei rifugiati dall’Ucraina commissionato dall’UNHCR da quando è scoppiato il conflitto. Lo studio si basa su sondaggi condotti su un campione di 3.900 rifugiati dall’Ucraina accolti in Europa a dicembre 2022 e gennaio 2023.
Lives on Hold: Intentions and Perspectives of Internally Displaced Persons in Ukraine è il primo sondaggio sulle intenzioni degli sfollati all’interno dell’Ucraina commissionato dall’UNHCR da quando è scoppiato il conflitto. Lo studio si basa su 2.900 interviste condotte tra persone sfollate all’interno dell’Ucraina a dicembre 2022.
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