“Come si fa a mantenere vive le proprie idee se si viene privati della casa, della nazione… di tutto?”
Nour Shamma, artista, drammaturgo, siriano, rifugiato.
Il documentario racconta la vita dei tanti artisti siriani che oggi vivono nel campo di Zaatari, in Giordania, e a Beirut, in Libano. Poeti, scrittori, musicisti, drammaturghi, attori, scultori, registi e pittori che Alessandro Gassmann ha incontrato e intervistato durante il viaggio intrapreso al seguito dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Dopo cinque anni di guerra, la crisi Siriana rappresenta la più grande tragedia della nostra era. Metà della popolazione è stata costretta alla fuga, oltre 6.6 milioni di persone sono sfollate all’interno del proprio paese, mentre sono 4.9 milioni i rifugiati nei paesi limitrofi. Tra loro anche Mohammad, Nour, Alaa, Rasha e molti altri artisti che, nonostante il rientro in una Siria pacificata appaia ancora lontano, ci mostrano che la vita non si ferma in attesa del ritorno.
I protagonisti di Torn, incontrati nel campo rifugiati di Zaatari, in Giordania, e a Beirut, in Libano, rifiutano di essere raccontati come vittime e offrono un nuovo punto di vista sulla capacità di resilienza di un intero popolo.
Torn è uno sguardo sulla vita di chi, strappato dalla propria terra, rimane aggrappato alle proprie radici, consapevole dell’importanza di preservare la propria identità e quella di una nazione intera attraverso l’espressione artistica.
Il documentario è in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
Regia: Alessandro Gassmann
Produzione: ALTO COMMISSARIATO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI (UNHCR) e Alessandro Gassmann.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter