L’UNHCR, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, esprime preoccupazione per l’ultimo episodio in cui rifugiati in Camerun sono stati obbligati a tornare nel nord nella Nigeria. Dall’inizio dell’anno sono arrivate numerose segnalazioni di ritorni forzati di rifugiati in territori in cui la situazione è ancora pericolosa e non sussistono le condizioni di sicurezza e sostenibilità di tali ritorni.
“Il ritorno forzato dei rifugiati deve essere evitato in ogni modo,” ha dichiarato l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati Filippo Grandi. “In particolare, il rientro in Nigeria mette sotto pressione i pochi servizi presenti nella regione e non e’ sostenibile in questo momento. Una nuova situazione d’emergenza, in concomitanza con l’inizio della stagione delle piogge, deve essere evitata ad ogni costo”.
Nell’ultimo episodio avvenuto martedì 27 giugno, 887 rifugiati nigeriani, per la maggior parte bambini, sono stati rimpatriati con sei camion forniti dall’esercito nigeriano e dalla polizia camerunense da Kolofata, località sul confine. Tutte le persone sono state radunate alle 19:30 ora locale e costrette ad andare a Banki, in Nigeria, in condizioni disperate.
L’UNHCR è estremamente preoccupato per le condizioni dei bambini mentre molte decine di rifugiati, impauriti dall’idea di essere costretti a tornare in Nigeria contro la loro volonta’, sono fuggite per nascondersi.
Questo episodio fa seguito alle preoccupazioni che l’UNHCR aveva già espresso a marzo riguardo i rimpatri forzati dalle zone di confine. Più di recente l’Agenzia aveva avvertito che un grande numero di rifugiati stavano ritornando dal campo di Minawao ad altre aree impreparate ad ospitarli e in condizioni pericolose. L’ultimo episodio è accaduto il 19 giugno quando il Camerun ha dato 7 giorni di tempo ai rifugiati per rientrare in Nigeria.
In Nigeria la situazione di insicurezza impedisce ai rifugiati di tornare ai loro luoghi d’origine. Molti finiscono, quindi, con lo stabilirsi a Banki dove oltre 45.000 persone sfollate, tra cui donne e bambini, già vivono senza protezione, in condizioni precarie e di grave sovraffollamento e senza servizi di base come acqua potabile o servizi medico-sanitari.
L’UNHCR ha rinnovato il suo appello alle autorita’ camerunensi affinche’ permettano a rifugiati nigeriani appena arrivati di raggiungere il campo di Minawao, dove vivono 58.000 persone più altre 33.000 nei villaggi limitrofi.
L’UNHCR rinnova il suo appello al Camerun e alla Nigeria affinché non organizzino altri ritorni forzati e chiede ad entrambe le parti di convocare un summit della Commissione Tripartita, che è stata stabilita dal recente accordo con l’UNHCR per facilitare misure di ritorno volontario in linea con gli standard internazionali.
L’Agenzia Onu per i Rifugiati ribadisce l’importanza che tutti i Paesi assicurino protezione internazionale a tutte le persone costrette a fuggire da insicurezza e persecuzioni nel nord della Nigeria.
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