Papa Francesco ha concluso oggi una visita di cinque giorni a Cipro e in Grecia, compresa l’isola di Lesbo, durante la quale ha voluto evidenziare l’importanza della solidarietà, dell’umanità, della protezione e del rispetto della dignità umana.
Prima di recarsi nei due paesi, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della situazione nel Mediterraneo per tutta l’Europa, e la nostra responsabilità condivisa nel proteggere le vite di coloro che sono costretti a fuggire.
“Penso a coloro che, negli ultimi anni e ancora oggi, fuggono dalla guerra e dalla povertà, approdando sulle coste del continente e in altri luoghi, e incontrando non ospitalità ma ostilità e persino sfruttamento. Sono i nostri fratelli e sorelle. Quanti hanno perso la vita in mare!” ha detto il Pontefice.
Al suo arrivo a Cipro il 2 dicembre, il Papa ha incontrato i leader religiosi, il Presidente della Repubblica, la società civile e le autorità. Il 3 dicembre, rivolgendosi al pubblico durante la Santa Messa al GSP Stadium di Nicosia, ha pregato perché i migranti e i rifugiati ricevano un’ospitalità umana e fraterna. Nel pomeriggio, ha ascoltato i rifugiati e i migranti durante una preghiera ecumenica presso la chiesa parrocchiale della Santa Croce, dove ha fatto un forte appello alla comunità internazionale a non voltare le spalle a coloro che sono costretti a fuggire.
“Si mette del filo spinato per non far entrare il rifugiato, colui che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia, che fugge dall’odio e si trova di fronte a un odio che si chiama filo spinato. Che il Signore risvegli la coscienza di tutti noi di fronte a queste cose”, ha concluso in Papa.
Durante la sua visita, Papa Francesco ha annunciato che sosterrà il trasferimento di 50 richiedenti asilo e migranti da Cipro all’ Italia.
“Cipro si trova di fronte a un numero crescente di richiedenti asilo e ha bisogno di solidarietà. Il potente messaggio di Papa Francesco, unito al suo gesto di fornire protezione a un certo numero di richiedenti asilo tra i più vulnerabili, mostra la sua notevole leadership e costituisce un esempio da seguire in materia di protezione dei rifugiati in Europa”, ha detto Katja Saha, Rappresentante dell’UNHCR per Cipro.
Sabato 4 dicembre, Papa Francesco ha lasciato Cipro ed è stato accolto ad Atene, dove ha incontrato il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro e i leader religiosi.
Domenica mattina, Papa Francesco è tornato sull’isola di Lesbo, dove si era recato in visita l’ultima volta cinque anni fa, al culmine dell’emergenza umanitaria. Sebbene la situazione sia molto cambiata da allora e il numero di rifugiati a Lesbo sia significativamente diminuito, le condizioni vanno ancora migliorate.
“Il Mediterraneo, che per millenni ha unito popoli diversi e terre lontane, sta ora diventando un lugubre cimitero senza lapidi… Sradichiamo la mentalità prevalente che ruota intorno al nostro ego e agli egoismi personali e nazionali, che determinano ogni decisione che prendiamo”, ha detto Papa Francesco al Mavrovouni Reception and Identification Centre (RIC) di Lesbo.
Il Papa ha parlato con i rifugiati e i richiedenti asilo residenti a Mavrovouni, che attualmente ospita oltre 2.000 persone, prima di partire per Atene, dove in serata ha tenuto una messa pubblica alla Megaron Concert Hall con circa 2.500 fedeli.
“Papa Francesco è sempre stato un forte sostenitore dei diritti dei rifugiati e dei migranti. Questa settimana ha condiviso un messaggio forte e chiaro: non possiamo più guardare dall’altra parte mentre le persone muoiono alle nostre porte. Abbiamo la responsabilità e il dovere morale di proteggere la vita e la dignità umana, in uno spirito di solidarietà e di condivisione della responsabilità”, ha dichiarato Maria Clara Martin, Rappresentante dell’UNHCR per la Grecia.
Papa Francesco ha lasciato Atene per fare ritorno al Vaticano questa mattina.
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