Le nuove raccomandazioni pubblicate dalle tre agenzie offrono soluzioni e alternative alla pratica continua di detenere i minori richiedenti asilo, rifugiati e migranti in tutta Europa.
In un documento di advocacy pubblicato ieri, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, e l’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, descrivono nel dettaglio la detenzione dei minori in Europa e offrono una serie di alternative e raccomandazioni per aiutare i Paesi a porre fine a questa pratica.
La detenzione ha un impatto profondo e negativo sulla salute e sul benessere dei minori e può avere un impatto negativo di lunga durata sul loro sviluppo cognitivo. È noto che la detenzione aggrava il disagio psicologico e i minori detenuti rischiano di soffrire di depressione e ansia, oltre che di subire violenza e abusi.
“Diversi Paesi in Europa hanno dimostrato che le alternative alla detenzione per i minori e le famiglie possono essere sicure, dignitose ed efficaci dal punto di vista dei costi: invitiamo tutti gli Stati europei ad adottare questi approcci per proteggere i diritti e il benessere dei minori rifugiati e migranti”, ha dichiarato Pascale Moreau, Direttore regionale dell’UNHCR per l’Europa.
Nello studio congiunto condotto da OIM, UNHCR e UNICEF in 38 Paesi della regione europea, le agenzie hanno riscontrato molti esempi preoccupanti di detenzione di minori. È emerso inoltre che le alternative alla detenzione, come la vita indipendente supportata, l’affidamento e l’assistenza familiare e altri modelli a misura di bambino e incentrati sul minore, sono già in atto in diversi Paesi europei e offrono soluzioni praticabili ed efficienti in termini di costi per gli Stati ospitanti.
“I minori in movimento sono prima di tutto bambini, indipendentemente dalla loro provenienza e dal motivo per cui hanno lasciato le loro case. La detenzione dei bambini non è mai nel loro interesse, è una violazione dei loro diritti e deve essere evitata a tutti i costi”, ha dichiarato Afshan Khan, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale e Coordinatore speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa.
Le raccomandazioni formulate dalle tre agenzie includono l’ampliamento delle alternative alla detenzione per i bambini e le famiglie, l’investimento nell’accoglienza e nei sistemi nazionali di protezione dell’infanzia e il potenziamento delle capacità nazionali di raccolta e monitoraggio dei dati all’interno degli Stati e dell’Unione europea.
“L’unità della famiglia e l’interesse superiore del bambino vanno di pari passo nel contesto delle persone in movimento. Incoraggiamo i governi a lavorare per sostituire la detenzione di bambini e famiglie per motivi legati all’immigrazione con programmi basati sulla comunità, la gestione dei casi individuali e altre alternative basate sui diritti, che si sono dimostrate altamente efficaci”, ha dichiarato Ola Henrikson, Direttore regionale dell’OIM per il SEE, l’UE e la NATO.
Leggi il documento di advocacy qui.
Per la redazioni:
Il documento di advocacy è il risultato di una collaborazione costante tra le tre agenzie che ha portato alla realizzazione di diverse pubblicazioni congiunte sulla situazione dei minori rifugiati, migranti e non accompagnati in Europa. Tra queste, ci sono il documento informativo sull’accesso all’istruzione, pubblicato a settembre 2019, e la scheda informativa annuale con le tendenze e i dati sui minori rifugiati e migranti accompagnati, non accompagnati e separati in Europa.
Per informazioni:
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