Il Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, António Vitorino, e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, chiedono un maggiore sostegno internazionale per rispondere alle difficoltà affrontate da migranti, rifugiati e sfollati interni in Niger, e dalle comunità ospitanti vulnerabili, dopo una visita congiunta di tre giorni nel paese.
“Il Niger merita molto di più dalla comunità internazionale”, ha detto l’Alto Commissario per i Rifugiati. “Questo deve tradursi in aiuti finanziari”, poiché il paese manca di risorse per affrontare le sfide umanitarie causate dall’instabilità degli stati vicini.
Con i flussi di migranti e di rifugiati strettamente intrecciati in Niger, Grandi ha detto che la visita congiunta “rafforzerà i legami operativi tra le due agenzie [delle Nazioni Unite], in modo da poter essere più efficaci nel sostenere le persone in movimento, e il governo e il popolo del Niger”.
Il Niger si trova lungo complesse rotte migratorie ed è anche colpito dalla violenza che ha costretto migliaia di persone a fuggire dalle loro case nei vicini Burkina Faso e Mali, e in Nigeria. Inoltre, il Niger ospita migliaia di migranti, mentre molti altri, in transito verso i paesi del Nord Africa, finiscono spesso bloccati nel deserto e sfruttati da gruppi di trafficanti, e hanno anche un disperato bisogno di assistenza umanitaria.
“Ho visto in prima persona la resilienza e la forza dei migranti e delle comunità ospitanti di fronte a grandi sfide”, ha detto Vitorino.
“La complessità dei movimenti migratori in Niger richiede una risposta olistica che metta al centro il benessere e i diritti umani delle persone, per ridurre le vulnerabilità e fornire assistenza su misura a migranti, richiedenti asilo, rifugiati e sfollati”.
Concentrandosi sulle soluzioni, Vitorino e Grandi hanno sottolineato che, oltre alla pace, un più forte sostegno umanitario e allo sviluppo sarà fondamentale per affrontare i flussi misti – persone in movimento con esigenze e profili diversi, tra cui migranti in situazioni irregolari, richiedenti asilo, rifugiati, vittime di tratta e minori soli. Si sono impegnati a chiedere più fondi per il paese.
I funzionari delle Nazioni Unite hanno anche invitato gli attori dello sviluppo a investire di più, insieme alle organizzazioni umanitarie, per contribuire a mitigare l’impatto della crisi climatica sugli esodi forzati. Secondo uno studio pubblicato di recente dall’OIM e dal Ministero dell’Ambiente nigerino, gli shock ambientali e climatici si stanno intensificando, incidendo sui mezzi di sussistenza delle comunità e costringendo molte persone a abandonare le loro case.
Entrambi i rappresentanti sono stati incoraggiati dalla risposta generosa e aperta delle comunità ospitanti, che hanno potuto constatare durante la visita alla città di Agadez nella regione omonima e ad Ouallam nella regione di Tillabéri. Hanno osservato come le autorità locali e la società civile hanno accolto i migranti e le persone costrette a fuggire, nonostante le scarse risorse a disposizione.
Hanno elogiato il Niger per la sua solidarietà esemplare, dimostrata attraverso la sua politica inclusiva per i rifugiati, fornendo supporto salvavita a migliaia di persone evacuate dalla Libia attraverso il meccanismo di transito d’emergenza, e ospitando i migranti bloccati in attesa di tornare a casa.
Una tavola rotonda di alto livello sulla migrazione mista in Niger è stata organizzata a Niamey durante la visita congiunta OIM-UNHCR, presieduta dal primo ministro nigerino Ouhoumoudou Mahamadou, con ministri del governo, il coordinatore residente delle Nazioni Unite, alti diplomatici e agenzie delle Nazioni Unite. I partecipanti hanno discusso su come meglio sostenere il Niger nella gestione delle sfide dei complessi movimenti di rifugiati e migranti.
Vitorino e Grandi sono stati ricevuti anche dal presidente Mohamed Bazoum e hanno discusso del sostegno ai migranti e alle comunità che li ospitano, e degli sfollati interni e dei rifugiati che torneranno alle loro comunità d’origine una volta che la situazione si sarà stabilizzata, sia nella regione di Diffa, in Niger, che nel nord-est della Nigeria.
Hanno anche ringraziato il presidente Bazoum per aver sostenuto sia il Global Compact sulle Migrazioni (GCM) che il Global Compact sui Rifugiati.
Il direttore generale dell’OIM ha detto che al primo Forum internazionale per la revisione del Global Compact sulle Migrazioni nel maggio 2022, gli Stati membri, compreso il Niger – un paese campione del GCM – avranno l’opportunità di condividere i progressi rispetto alla sua attuazione.
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