L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, esprime gratitudine a Malta per la sua decisione di consentire lo sbarco di 58 persone salvate dalla nave della ONG Aquarius, ponendo così fine dopo giorni di navigazione al loro calvario. L’UNHCR è inoltre grato a Francia, Germania, Portogallo e Spagna che si sono offerti di ricevere queste persone una volta sbarcate a Malta.
La leadership e la solidarietà di tutti e cinque questi Paesi è stata la chiave per risolvere questa situazione e dovrebbe essere un esempio per gli altri. L’umanità, la compassione e l’incrollabile impegno a salvare vite e assicurare l’accesso alla protezione internazionale a chi ne ha bisogno devono essere al centro della questione di come l’Europa gestisce le sue frontiere, marittime e terrestri.
L’UNHCR continua a incoraggiare che siano stabiliti accordi prevedibili per l’area del Mediterraneo per lo sbarco delle persone soccorse in mare. L’UNHCR esorta gli Stati ad aumentare rapidamente i loro sforzi per migliorare questi accordi. In questo modo si potranno salvare vite umane.
La soluzione di oggi è un successo per chi è a bordo dell’Aquarius, ma arriva tra le crescenti incertezze sulle capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.
In questo periodo l’anno scorso, 5 ONG erano impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Nel 2017, le ONG hanno salvato oltre 46.000 vite secondo la Guardia Costiera Italiana. La revoca della registrazione dell’Aquarius è profondamente preoccupante e rappresenterebbe una drastica riduzione della capacità di ricerca e salvataggio proprio nel momento in cui dovrebbe essere intensificata.
“Il rafforzamento della capacità di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale e lo sbarco in porti sicuri devono essere l’obiettivo di tutti”, ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi. “Stiamo parlando delle vite delle persone. Rifugiati e migranti non possono essere continuamente messi a rischio mentre gli Stati dibattono sulle loro reciproche responsabilità”.
L’UNHCR continua a chiedere con forza di aumentare la capacità di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale e di lasciare spazio alle ONG affinché contribuiscano in modo coordinato a tali sforzi. Questa è una responsabilità collettiva e salvare le vite la preoccupazione prioritaria.
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