Il commento è attribuibile a Gillian Triggs, Assistente Alto Commissario per la Protezione dell’UNHCR
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, lancia un appello urgente ai Paesi della regione affinché interrompano immediatamente i rimpatri forzati dei cittadini del Myanmar in cerca di sicurezza. Il rientro nel Paese mette a rischio molte vite.
L’UNHCR esprime forte preoccupazione per le numerose segnalazioni di respingimento dai Paesi confinanti, registrate da febbraio 2021. Ribadiamo il nostro appello agli Stati affinché continuino a offrire protezione ai cittadini del Myanmar che fuggono per mettersi al sicuro. Ciò include anche la cessazione della pratica della detenzione a tempo indeterminato dei richiedenti asilo e dei rifugiati provenienti dal Myanmar.
In tutto il Myanmar continuano gli atti di violenza indiscriminata contro i civili, così come i combattimenti tra l’esercito e i gruppi armati etnici in alcune aree di confine, che spingono le persone a fuggire all’interno del Paese e attraverso i confini.
Le persone in fuga dal Myanmar devono poter accedere al territorio per chiedere asilo ed essere protette dal respingimento. I cittadini del Myanmar già all’estero non devono essere costretti a tornare nel Paese quando cercano protezione internazionale.
Il principio di non respingimento è una pietra miliare del diritto internazionale ed è vincolante per tutti gli Stati.
I Paesi confinanti con il Myanmar hanno una storia decennale di protezione e assistenza ai rifugiati. Li invitiamo a continuare a rispettare i loro obblighi legali internazionali e la tradizione umanitaria di salvaguardare le vite di tutti coloro che sono costretti a fuggire.
L’UNHCR e le organizzazioni partner sono pronte ad incrementare il sostegno alle autorità nazionali e locali nella regione per garantire che i rifugiati ricevano la protezione di cui hanno bisogno.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter