L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, oggi ha esortato il governo libico a rispondere alla situazione disperata di richiedenti asilo e rifugiati con modalità che siano rispettose della dignità e dei diritti umani. Le irruzioni e gli arresti arbitrari compiuti recentemente dalle autorità libiche in aree popolate per lo più da rifugiati e richiedenti asilo hanno provocato numerose morti e portato migliaia di persone in detenzione, molti hanno perso la casa o sono ora ridotti in povertà.
“Dall’inizio delle irruzioni e degli arresti condotti dalle autorità libiche a ottobre per motivi di sicurezza, abbiamo assistito a un drastico deteriorarsi della situazione di richiedenti asilo e rifugiati vulnerabili a Tripoli”, ha dichiarato Vincent Cochetel, Inviato Speciale dell’UNHCR per il Mediterraneo occidentale e centrale. “È necessario che le autorità libiche predispongano un piano efficace che ne rispetti i diritti e individui soluzioni durature”.
Sono circa 3.000 le persone che, attualmente, trovano riparo fuori dal Centro comunitario diurno (Community Day Centre/CDC) di Tripoli, presso cui UNHCR e partner assicurano continuamente assistenza sanitaria e altri servizi. La loro situazione è estremamente precaria. Molte persone hanno subito gli effetti delle irruzioni, tra cui la demolizione delle case, e sono fuggite dalla detenzione in condizioni terribili. Altre si sono riunite nella speranza di essere evacuate.
“In seguito all’operazione di sicurezza, essendo rimaste senza casa e avendo perduto tutti i propri effetti personali, molte di loro ora dormono al freddo in condizioni di totale insicurezza. È una situazione assolutamente inaccettabile”, ha affermato Cochetel.
UNHCR e i partner hanno dovuto sospendere le attività presso il Centro CDC per motivi di sicurezza, ma continuano a essere impegnati in un dialogo attivo coi rappresentanti dei manifestanti fuori dalla struttura per spiegare loro che il Centro può offrire solo assistenza limitata, tra cui aiuti in denaro e cibo.
Insieme ad altre agenzie della Nazioni Unite, l’UNHCR è pronta a sostenere un piano d’azione urgente che possa alleviare le terribili sofferenze patite dai richiedenti asilo e rifugiati in Libia.
L’UNHCR continua ad appellarsi alle autorità affinché rispettino la dignità e i diritti umani di richiedenti asilo e rifugiati, mettano fine agli arresti arbitrari e rilascino le persone trattenute in detenzione.
L’Agenzia ha accolto con favore l’autorizzazione a riprendere i voli di evacuazione a fini umanitari, ma, allo stesso tempo, avverte come tale soluzione non sia sufficiente.
“Si tratta di sviluppi positivi per alcuni dei rifugiati più vulnerabili che, per molti mesi, hanno atteso con ansia di partire. Il nostro personale sta già lavorando per assicurare che i voli umanitari possano riprendere quanto prima”, ha dichiarato Cochetel “Ma dobbiamo essere realisti: di soluzioni come i reinsediamenti o i voli di evacuazione potrà beneficiare solo un numero limitato di persone”.
Attualmente, sono oltre 1.000 i rifugiati e richiedenti asilo vulnerabili in attesa di beneficiare in via prioritaria dei voli umanitari. L’UNHCR continua a sollecitare la comunità internazionale a offrire un maggior numero di canali regolari per mettersi in salvo e uscire dalla Libia.
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