L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, e il Coordinatore per gli Aiuti d’Emergenza, Mark Lowcock, hanno lanciato oggi un appello per lo stanziamento di 1,5 miliardi di dollari per sostenere i rifugiati in fuga, con l’aggravarsi della situazione umanitaria in Sud Sudan e di 1,7 miliardi di dollari per le persone in difficoltà che si troveranno all’interno del Paese nel 2018.
Il conflitto è entrato ormai nel suo quinto anno di svolgimento e circa 2,5 milioni di sud sudanesi sono fuggiti in sei Stati confinanti: Uganda, Kenya, Sudan, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana. Il conflitto e la mancanza di sicurezza hanno costretto alla fuga 1 cittadino su 3 – che ha cercato protezione sia all’interno dei confini sud sudanesi, sia oltre i suoi confini. All’interno del Paese, 7 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Il numero dei rifugiati dovrebbe superare quota 3 milioni entro la fine di quest’anno secondo le previsioni, dato che renderebbe la crisi sud sudanese la crisi più grave dai tempi del genocidio in Ruanda. “Il costo umano del conflitto in Sud Sudan ha raggiunto proporzioni epiche”, ha affermato Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i Rifugiati. “Se la guerra non finisce, il numero dei rifugiati salirà da 2,5 milioni a 3 milioni nel 2018. Il conflitto sta sottraendo al Sud Sudan la gente che dovrebbe rappresentare la più grande risorsa di una giovane nazione. Dovrebbero costruire lo Stato, non fuggire da esso. Finché il popolo del Sud Sudan non troverà la pace, il mondo dovrà aiutarlo”.
L’Uganda, il maggior Paese ospitante con oltre un milione di rifugiati, potrebbe trovarsi ad ospitarne altri 250.000. In Sudan il numero di rifugiati potrebbe superare il milione.
Donne e bambini rappresentano quasi il 90 percento delle persone costrette a fuggire, il 65 percento ha meno di 18 anni. Le donne hanno riferito di essere state vittime di stupri e altre forme di violenza, di aver visto uccidere i propri mariti e rapire i figli mentre tentavano di fuggire.
Ciononostante, i fondi destinati alla crisi dei rifugiati in Sud Sudan rimangono drammaticamente esigui: nel 2017 è stato ricevuto solo il 33 percento dei fondi richiesti.
I bisogni umanitari in Sud Sudan continuano ad aumentare a una velocità allarmante. In tutto il Paese, circa 7 milioni di persone, 2 milioni delle quali sono sfollati interni, hanno urgente bisogno di assistenza e protezione. Molti sono a rischio di malnutrizione acuta. Molti bambini non possono andare a scuola o ricevere assistenza medica adeguata, e spesso non dispongono di un riparo. Il piano di risposta umanitaria per il 2017 è stato finanziato al 73 percento, permettendo alle Nazioni Unite e ai suoi partner di assistere 5,4 milioni di persone.
“Il conflitto in Sud Sudan ha avuto conseguenze brutali e letali. Diversi milioni di persone sono fuggite temendo per la propria vita. Adesso hanno bisogno del nostro aiuto”, ha dichiarato Mark Lowcock durante la sua visita a Kakuma in Kenya insieme all’Alto Commissario. Facendo riferimento all’approccio lungimirante delle autorità keniote nel supportare i rifugiati ha aggiunto: “È nell’interesse di tutti continuare a fornire supporto con generosità e continuità alle persone colpite dalla crisi all’interno e all’esterno del Paese.”
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