Oltre 2600 persone raggiunte con i Blue Dots in Friuli Venezia Giulia
15 giugno 2022 – A poco più di 100 giorni dall’inizio del conflitto e in due mesi di attività i due blue dots – spazi sicuri dedicati a donne, bambini e persone con esigenze specifiche, aperti in Friuli Venezia Giulia da UNHCR e UNICEF in partnership con ARCI, D.i.Re, Save the Children e Stella Polare, hanno già raggiunto 2600 persone.
Dall’inizio del conflitto, lo scorso 24 febbraio, sono arrivati in Italia oltre 130.000 rifugiati dall’Ucraina il 50% sono donne, oltre il 30% bambini e adolescenti, visibilmente colpiti dal conflitto e dalla fuga. Per rispondere ai bisogni più urgenti di minorenni, donne, famiglie e altre persone con esigenze specifiche in arrivo, l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, e l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, in partnership con ARCI, D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), Save the Children e l’associazione Stella Polare, hanno attivato due centri di supporto blue dots ad Aprile.
Sia durante il viaggio che una volta in Italia, le persone costrette alla fuga sono particolarmente vulnerabili, hanno innumerevoli bisogni e sono esposte al rischio di abusi e violenza di genere. 1 Tra le sfide, l’accesso ai servizi quali salute e educazione, oltre all’orientamento nel Paese d’accoglienza. Attraverso il coinvolgimento di operatori/trici sociali, psicologi, operatori/trici legali, e mediatori/trici linguistico-culturali, i blue dots si presentano come spazi sicuri e luoghi di ristoro per l’individuazione, l’assistenza e l’invio di minorenni a rischio – inclusi i minori stranieri non accompagnati – e di persone con bisogni specifici ai servizi sul territorio; primo supporto psico-sociale; e consulenza legale di base.
Oltre 2600 le persone raggiunte, di cui circa la metà sono bambini e adolescenti. Tra gli adulti, l’80% sono donne, il 20% uomini.
– oltre 800 minorenni hanno avuto accesso al child-friendly space;
– circa 1000 hanno avuto accesso a informative su servizi legali, servizi educativi, servizi di supporto psicosociale.
In tanti hanno inoltre ricevuto beni essenziali e materiali ricreativi (tra cui mascherine e igienizzanti, pannolini e alimenti per bambini).
L’UNHCR e L’UNICEF in partnership con ARCI, D.i.Re, Save the Children e Stella Polare continueranno l’attività congiunta nei blue dot a favore della popolazione in fuga, in risposta a bisogni emergenti.
“Fornire un’assistenza adeguata e tempestiva ai rifugiati, in particolare alle persone con esigenze specifiche, non solo è essenziale per il loro benessere immediato, ma favorisce anche le opportunità che avranno di integrarsi in Italia” ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San marino.” Siamo felici di poter garantire attraverso i blue dot uno spazio sicuro, una garanzia che dovrebbe essere estesa a tutte le persone in fuga”.
“Nei blue dot entriamo ogni giorno in contatto con bambine, bambini, ragazze e donne visibilmente segnati del conflitto. La presenza al confine a supporto delle autorità e il coordinamento con i partner, ci permettono di intervenire tempestivamente per l’identificazione e l’assistenza di minorenni e donne a rischio e di fornire risposte concrete ai bisogni specifici” Anna Riatti, Coordinatrice programma UNICEF in Italia, Ufficio per l’Europa e l’Asia Centrale.
“Dopo oltre 100 giorni di guerra, la condizione dei bambini, delle bambine e degli adolescenti dell’Ucraina è sempre più critica. È necessario assicurare – per i profughi dell’emergenza Ucraina così come per tutte le persone in fuga dai tanti scenari di crisi e conflitto – un’accoglienza adeguata sin dal momento dell’arrivo in Italia. La collaborazione attivata alle frontiere tra le agenzie internazionali, le ong e le istituzioni rappresenta una buona prassi da rafforzare e diffondere per costruire una rete permanente di protezione vicina a tutte le persone costrette ad abbandonare il loro Paese per chiedere asilo” ha affermato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
“La presenza di D.i.Re – con operatrici e mediatrici culturali esperte – ha portato anche ai valichi di frontiera friulani il nostro approccio al contrasto alla violenza di genere, attraverso il sostegno alle donne rifugiate che devono lasciare il loro Paese a causa di questa ultima e vicina guerra. I centri antiviolenza sono aperti a tutte le donne e da anni stiamo lavorando per perfezionare l’accoglienza delle donne rifugiate e richiedenti asilo, anche attraverso la formazione specifica di nuove mediatrici culturali” ha dichiarato Antonella Veltri, Presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza
“Aprire degli spazi prossimi alle frontiere ha rappresentato per Arci un’importante opportunità. I Blue Dots ambiscono a dare spazio e tempo alle esigenze specifiche di famiglie in fuga dai conflitti. Luoghi per iniziare a informare e orientare, a dare risposte alle domande più impellenti delle persone in cerca di protezione in Italia, senza distinzioni né discriminazioni.” Valentina Itri, Coordinatrice dell’Ufficio immigrazione, diritto d’asilo e lotta contro il razzismo di Arci nazionale.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, (UNICEF, ARCI, D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) Save the Children e Stella Polare ribadiscono a una voce che i rifugiati hanno diritto ad essere protetti e a ricostruire la propria vita in dignità, chiunque essi siano, da qualsiasi luogo provengano, sempre.
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