All’inizio della scorsa settimana, centinaia di civili sono rimasti feriti o uccisi in attacchi aerei che ha colpito un mercato vicino a Mekelle, nel Tigray. Quest’ultima tragedia dimostra l’inasprirsi del conflitto nella regione mentre la situazione umanitaria si aggrava, con la carestia che incombe, l’aumento del numero di persone costrette a fuggire e le continue denunce di violazioni dei diritti umani, compresi episodi particolarmente inquietanti di violenza di genere e il ritorno forzato dei rifugiati che li mette a rischio persecuzione.
L’UNHCR è presente con i suoi team sul campo per affrontare la situazione critica delle centinaia di migliaia di persone già costrette a fuggire, lavorando in particolare per fornire alloggi, gestire i campi di rifugiati e garantirne la protezione. Continuiamo a rafforzare la nostra risposta per affrontare i bisogni crescenti, nonostante l’instabilità del contesto. L’UNHCR ha costituito una squadra di personale di emergenza altamente qualificato pronta a supportare i team sul terreno. Il rapido dispiegamento di questi esperti tecnici e dei team di emergenza in Tigray farà la differenza per migliaia di civili.
Dall’inizio del conflitto lo scorso novembre, ho chiesto ripetutamente a tutte le parti di rispettare la protezione dei civili e la sicurezza degli operatori umanitari sul terreno. I civili, compresi i rifugiati, hanno sofferto abbastanza e l’UNHCR e le altre agenzie umanitarie devono poterli aiutare. Solo una maggiore sicurezza e l’accesso a tutto il Tigray permetteranno all’UNHCR e agli altri partner umanitari di adempiere il proprio mandato e assistere chi ne ha disperatamente bisogno.
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