Questo commento è attribuibile a Pascale Moreau, Direttore dell’Ufficio per l’Europa, UNHCR
La decisione senza precedenti di ieri dell’Unione Europea (UE) di offrire protezione temporanea ai rifugiati in fuga dall’Ucraina assicurerà protezione immediata nell’UE agli ucraini e ai cittadini di paesi terzi con lo status di rifugiati o di residenti permanenti in Ucraina.
La decisione comporta anche che gli Stati membri dell’UE potranno offrire protezione temporanea ai cittadini di paesi terzi con residenza legale in Ucraina che non sono in grado di tornare a casa, e agli apolidi.
Incoraggiamo tutti gli Stati membri dell’UE ad adottare un approccio inclusivo e a concedere la protezione temporanea a questi gruppi di persone. La decisione si muove nella direzione di condivisione delle responsabilità tra gli Stati dell’UE per coloro che hanno lo status di protezione temporanea. Questo includerà la cooperazione sull’accoglienza tra gli Stati membri dell’UE.
L’UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, esorta gli Stati dell’UE ad attuare rapidamente la direttiva per continuare a fornire alle persone in fuga dalla violenza la sicurezza e la protezione di cui hanno bisogno, dato che la situazione in Ucraina continua a deteriorarsi e il numero di coloro che sono costretti a fuggire continua ad aumentare.
Questa crisi sta rapidamente diventando la più grande di rifugiati in Europa in questo secolo.
Molti Stati dell’UE hanno già dimostrato grande solidarietà, e la decisione di ieri la rafforza maggiormente, e speriamo che questa solidarietà possa continuare. L’UNHCR accoglie anche le recenti linee guida pubblicate dalla Commissione europea agli Stati membri che li incoraggiano a mostrare flessibilita’ nei controlli alle frontiere e propone misure per decongestionare i valichi di confine.
L’UNHCR è pronta a sostenere i governi e le altre parti interessate per fornire protezione e assistenza umanitaria a coloro che sono costretti a fuggire in questa crisi dei rifugiati di proporzioni senza precedenti.
Contesto
I ministri della giustizia e degli affari interni dell’UE si sono riuniti il 3 marzo per discutere la proposta della Commissione europea di attivare la direttiva sulla protezione temporanea (DPT) dell’UE, data la situazione in Ucraina e gli arrivi nell’UE di persone in cerca di sicurezza. I ministri hanno accettato la proposta e questa è la prima volta che la DPT è stata attivata. La decisione di attivare la DPT entrerà in vigore il giorno in cui sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Istituita all’indomani della guerra dell’ex Jugoslavia, la DPT, una direttiva guidata dalla Ue, è stata concepita per essere utilizzata in caso di “afflusso di massa o imminente afflusso di massa” di persone che entrano in uno stato dell’UE. È una forma di protezione temporanea che mira a offrire un aiuto immediato concedendo a grandi gruppi di persone una forma di status di protezione collettiva. Significa che le persone avrebbero uno status di protezione per un massimo di un anno (con la possibilità di estensioni per fino atre anni), senza passare attraverso una richiesta di asilo individuale, e consentendo l’accesso all’alloggio e ad altri benefici (per esempio istruzione, salute, assistenza sociale, ecc.). La direttiva stabilisce anche i criteri per il ricongiungimento delle famiglie separate nel caso in cui uno o più parenti godano della protezione temporanea ma gli altri no. Una volta ricongiunti, tutti i membri devono ricevere il permesso di soggiorno nel paese ospitante. Per attuare la direttiva, almeno 15 dei 27 stati dell’UE devono essere d’accordo.
Contatti media
Condividi su Facebook Condividi su Twitter