I Volontari facilitano la consultazione della comunità, con un ruolo di antenne di protezione nei territori in cui operano, supportando l’organizzazione di discussioni tematiche con rifugiati per identificare bisogni, difficoltà e risorse. Orientano inoltre i rifugiati ai servizi facilitandone l’accesso, creando connessioni con le istituzioni e i percorsi di integrazione e fornendo loro informazioni che permettano di individuarli con più facilità

Come nasce il progetto?

Il progetto, con specifico focus su community outreach e engagement, è nato nel 2022, in risposta all’arrivo di rifugiate e rifugiati ucraini in Italia a seguito dell’escalation del conflitto in Ucraina. Il progetto è stato avviato prendendo spunto dalla determinazione e dalle risorse di una comunità che si è organizzata spontaneamente per sostenere i propri membri e accogliere i nuovi arrivati, facilitando l’accoglienza e offrendo supporto ai rifugiati. Inizialmente concentrato sulla comunità ucraina, dopo pochi mesi il progetto si è aperto ad altre nazionalità e comunità, con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare le risorse specifiche di ciascuna nell’identificare bisogni e sfide e proporre soluzioni. Nel corso del primo anno, il progetto ha coinvolto 7 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campagna, Abruzzo, Sicilia) e quasi 100 Volontari, di cui la metà di nazionalità ucraina e le altre Afghanistan, Bangladesh, Benin, Colombia, Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Iran, Mali, Nigeria, Palestina, Pakistan, Repubblica di Guinea, Russia, e Somalia.

Nel 2023, Volontari nelle Comunità ha visto la partecipazione di 68 volontari, di cui il 76% donne e il 24% uomini, coinvolti secondo i criteri di età, genere e diversità, al fine di garantire una partecipazione equa e rappresentativa, operativi a Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e nella regione Abruzzo. I volontari rappresentano diverse comunità e nazionalità: Afghanistan, Argentina, Benin, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Ecuador, Etiopia, Guinea, Gambia, Iran, Libano, Mauritania, Messico, Perù, Siria, Somalia, Sudan, Togo, Ucraina, Venezuela e comunità apolide.

Dal 2024, i Volontari sono attivi a Torino (dove sono direttamente coordinati dall’associazione refugee-led Mosaico), Milano, Bologna, Roma e Napoli e seguono un programma di formazione, strutturato congiuntamente, sui temi della protezione, l’accesso ai servizi, la comunicazione efficace e l’advocacy, al fine di rafforzare le loro competenze e capacità di supportare le diverse comunità.

I 4 pilastri del progetto:

  1. Outreach: I VOC informano le comunità e i loro membri circa i servizi, le opportunità e le attività presenti sul territorio e supportano l’organizzazione di sessioni informative su diritti, servizi ed opportunità.
  2. Protezione: I VOC facilitano la consultazione della comunità supportando l’organizzazione di discussioni tematiche (focus group discussions) con persone rifugiate e richiedenti asilo per identificarne bisogni, difficoltà e risorse. Orientano i rifugiati ai servizi facilitando l’accesso e fornendo informazioni.
  3. Empowerment: I VOC hanno ricevuto formazione specifica su varie tematiche da INTERSOS, UNHCR e altri esperti e trasferiscono questa conoscenza alle comunità.
  4.  Rappresentanza: I VOC portano le voci delle loro comunità, presentandone istanze e i bisogni in contesti istituzionali e non, partecipando a consultazioni e tavoli con enti, associazioni e istituzioni.