In tutto il mondo, il numero di persone costrette a lasciare il proprio Paese ha continuato a crescere negli ultimi anni.

Diversi rapporti e documenti tematici confermano la presenza sistematica di persone vulnerabili tra i rifugiati, sia per motivi legati al profilo individuale (donne in stato interessante, minori non accompagnati, ecc.) sia a causa di violenze e traumi subiti nel Paese di origine, durante il viaggio e nei Paesi di transito. All’interno della popolazione rifugiata un numero rilevante di persone ha specifiche esigenze sia in materia di accoglienza sia relative alla sfera sociale e sanitaria.

Il nostro lavoro in Italia

Nel contesto italiano, il legislatore ha espressamente dedicato al tema dei profili di vulnerabilità l’Art. 17 del  D.Lgs 142/2015. L’articolo stila una lista delle persone con esigenze particolari titolari di specifiche garanzie e diritti, lista che non deve intendersi come esaustiva, ma va anzi interpretata come esemplificativa della molteplicità di possibili profili individuali.

Chi sono dunque le persone con esigenze particolari, nel sistema italiano?

  • i minori e i minori non accompagnati
  • le persone con disabilità
  • gli anziani
  • le donne in stato di gravidanza
  • i genitori singoli con figli minori
  • le vittime della tratta di esseri umani
  • le persone affette da gravi malattie
  • le persone affette da disturbi mentali
  • le persone che hanno subito gravi forme di violenza psicologica, fisica o sessuale o legata all’orientamento sessuale o all’identità di genere e le vittime di mutilazioni genitali.

Il sistema italiano di asilo riconosce dunque la specificità delle esigenze delle persone richiedenti asilo e rifugiate, prevedendo una serie di garanzie. Rimangono comunque sfide da affrontare per garantire che le procedure siano armonizzate, che gli attori impegnati nel settore siano adeguatamente formati, che le persone richiedenti asilo e rifugiate ricevano informazioni adeguate sui loro diritti e sui servizi disponibili e possano accedervi senza discriminazioni.

A tale scopo, l’UNHCR sostiene le autorità italiane e i servizi competenti per garantire che il sistema individui tempestivamente la vulnerabilità secondo procedure operative standardizzate, adottando una prospettiva multidisciplinare che consenta alle persone di fruire dei servizi necessari per  recuperare la capacità e la possibilità di integrazione sul territorio, secondo un approccio centrato sulla persona e sui suoi diritti ad interagire con il sistema.