L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha consegnato una prima tranche di aiuti umanitari ai rifugiati e ai migranti di Sabratha, una città che si trova a circa 80 km a ovest di Tripoli e che è stata teatro di feroci combattimenti per tre settimane.
“La situazione rimane molto instabile e la stiamo monitorando attentamente. Stiamo lavorando sul campo con agenzie partner per portare assistenza a coloro che ne hanno bisogno” ha dichiarato Roberto Mignone, Rappresentante dell’UNHCR in Libia, che ha aggiunto che i combattimenti hanno prodotto anche molti sfollati interni. Le necessità più impellenti includono acqua, cibo, beni di prima necessità e assistenza medica.
Dopo l’interruzione dei combattimenti, lo scorso venerdì, le autorità libiche hanno preso controllo di molti centri di detenzione non ufficiali che erano precedentemente gestiti da una rete criminale coinvolta in attività di traffico e contrabbando, e all’interno dei quali 6.000 persone tra rifugiati e migranti erano tenute in condizioni molto difficili.
Le autorità libiche hanno cominciato le operazioni di trasferimento nei centri di detenzione ufficiali. Circa 3.100 persone sono già state trasferite in un centro di detenzione ufficiale nell’area di Dahman, a Sabratha. Tra queste persone ci sono anche donne e bambini rifugiati.
In coordinamento con i partner umanitari, oggi l’UNHCR ha inviato due camion di aiuti umanitari di prima assistenza, tra cui circa 3.000 coperte, 3.000 materassi, 2.800 kit per l’igiene e 350 kit per bambini. Per domani è previsto l’arrivo di altri due camion di aiuti.
L’UNHCR ha inoltre dialogato con le autorità per assicurarsi che i rifugiati detenuti vengano immediatamente liberati e trasferiti in un luogo sicuro, dove l’UNHCR possa fornire un’ulteriore assistenza d’emergenza, come ad esempio rifugi per i più vulnerabili.
“Sappiamo che tra i detenuti ci sono dei rifugiati e abbiamo cominciato a muoverci in favore del loro urgente rilascio” ha detto Mignone. Dal 2016, in seguito agli sforzi dell’UNHCR, sono stati rilasciati 1.347 rifugiati, 769 nel solo 2017.
L’UNHCR sta inoltre lavorando a stretto contatto con il suo partner LibAid e la Commissione Locale di Sabratha per la Gestione delle Crisi per valutare i bisogni dei libici sfollati a causa degli scontri, alcuni dei quali hanno cominciato a tornare alle loro case.
“Siamo pronti a fornire sostegno ai libici che sono fuggiti dai recenti combattimenti, compresi coloro che sono tornati a casa e hanno un urgente bisogno di assistenza” ha concluso Mignone.
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