L’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, esprime profonda preoccupazione per il protrarsi delle violenze nella Repubblica Centrafricana, con la conseguente crescita del numero di sfollati interni.
I rifugiati della Repubblica Centrafricana (CAR) presenti nelle zone di confine sono in totale 513.676. Si tratta del numero più alto mai registrato sin dall’inizio delle violenze nel 2013. A questi si aggiungono gli sfollati interni che sono al momento 600.000. Il numero totale ha superato la cifra record di 1,1 milioni. Nel frattempo la disponibilità di fondi, al 9%, è al livello piu basso tra tutte le crisi di rifugiati nel mondo.
In CAR dal maggio 2017, nuovi e violenti scontri tra i gruppi armati hanno provocato sofferenza, morte e distruzione. Le testimonianze raccolte parlano di uccisioni, rapine, saccheggi e rapimenti. Anche dopo aver raggiunto località sicure, le persone sono comunque in pericolo, a causa dei gruppi armati che si avventurano anche fuori dalle zone degli scontri armati. Senza accesso agli aiuti umanitari, non riescono ad avere risorse essenziali. Si è entrati nel quarto anno di guerra e circa un centrafricano su due necessita assistenza umanitria o protezione. Se le violenze continueranno incontrollate, si darà il via ad un processo di inversione di marcia rispetto ai progressi registrati finora.
Dall’anno scorso in Repubblica Centrafricana si stava vivendo un periodo di graduale transizione verso pace e stabilità, e sia rifugiati che sfollati interni avevano cominciato a tornare a casa. Adesso, l’insicurezza affligge le aree del centro, del nordovest, dell’est e del sud est del paese – incluse alcune zone non interessate dai conflitti precedenti quali Bangassou o Zemio.
Il clima di insicurezza sta impedendo all’UNHCR e ad altre organizzazioni umanitarie le attività di valutazione dei danni e il numero degli sfollati a causa dell’ultime violenze. Alcune distribuzioni di aiuti via aria sono state ritardate e in alcuni casi sospese a causa della forte presenza dei gruppi armati. Inoltre, le organizzazioni che forniscono aiuti umanitari, UNHCR inclusa, continuano ad essere bersaglio dei gruppi armati tanto da essere, in alcuni casi, costrette a ritirare il personale presente.
Nonostante le minacce, l’UNHCR continua a fornire aiuti agli sfollati interni dell’area di Haute-Kotto capitale della provincia di Bria, zona di raccordo per le persone che arrivano dall’est del paese.
In ogni caso, se non verranno stanziati nuovi fondi per rispondere ai bisogni primari, le conseguenze potrebbero essere disastrose. L’UNHCR ha fatto appello e chiesto 209 milioni di dollari statunitensi nel 2017 per assistere gli sfollati interni in CAR e fornire aiuti ai rifugiati centrafricani presenti in tutta la regione. Fino ad oggi solo il 9% è stato ricevuto.
Nel frattempo, nella Repubblica Democratica del Congo, il numero di rifugiati centrafricani alla fine di agosto ha raggiunto le 167.004 persone. Di questi almeno il 40% è fuggito dai combattimenti degli ultimi mesi. Molti sono fuggiti verso aree remote, dove hanno scarso accesso al cibo, all’acqua potabile e alle cure mediche. L’UNHCR è riuscito a fornire a circa 18.000 persone, tra i nuovi arrivati, kit di primo soccorso, nonostante la pioggia battente e la mancanza di strade e il fatto che i rifugiati siano disseminati per chilometri, fattori che hanno ulteriormente ostacolato l’accesso degli aiuti umanitari.
Altri 236.732 rifugiati fuggiti dal CAR sono ospitati in Camerun. Tra questi, oltre 7.000 sono scappati lì a luglio per sfuggire dalle violenze nell’ovest del paese. Molti di loro si sono stabiliti con le comunità locali che già ospitano migliaia di rifugiati provenienti dal CAR e condividono con loro le poche risorse di acqua, cibo, servizi sanitari e sociali.
Dai dati di fine agosto i rifugiati centrafricani in Chad, sono ora 74.450. Molti degli arrivi si sono concentrati nei mesi estivi quando sono arrivate donne e bambini che sfuggivano alle violenze del nord-est del paese. L’UNHCR ha distribuito ai nuovi arrivati, materiale per la costruzione di rifugi e kit di primo soccorso e ha poi trasferito le persone nei villaggi dove vivono fianco fianco con la popolazione locale. Altri 31.499 rifugiati in fuga dal CAR sono stati ospitati in Congo.
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