Il governo del Kenya ha annunciato la chiusura del campo profughi di Dadaab entro tre mesi e il rimpatrio dei 350.000 rifugiati somali residenti nel loro paese di origine. La decisione del governo è stata annunciata lo scorso fine settimana in seguito al terribile attacco all’Università di Garissa, verificatosi all’inizio di questo mese.
L’UNHCR ha espresso shock e orrore per l’attacco di Garissa. L’Alto Commissario Guterres e il suo staff hanno espresso solidarietà al popolo del Kenya. L’Agenzia ribadisce inoltre il suo cordoglio alle famiglie di tutte le vittime.
Da più di due decenni il Kenya accoglie e protegge con generosità i rifugiati dalla violenza e dalle persecuzioni in Somalia. L’UNHCR collabora strettamente con il governo del Kenya e ben comprende le attuali condizioni di sicurezza regionale e la gravità delle minacce terroristiche che il Kenya si trova ad affrontare. L’Agenzia riconosce anche che il governo ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei suoi cittadini e delle altre persone che vivono in Kenya, inclusi i rifugiati.
L’UNHCR esprime tuttavia preoccupazione per l’improvvisa chiusura del campo di Dadaab e per il rimpatrio dei rifugiati, costretti a ritornare in Somalia: questi fatti potrebbero avere conseguenze umanitarie e pratiche estreme, e costituirebbero una violazione degli obblighi internazionali del Kenya.
L’UNHCR invita pertanto le autorità kenyote a considerare con maggiore attenzione la questione. L’Agenzia è pronta a lavorare con ancora maggiore collaborazione con il governo del Kenya per rafforzare l’applicazione della legge a Dadaab e per sostenere ulteriori misure per proteggere i rifugiati e i cittadini kenyoti contro possibili intrusioni da parte di soggetti armati da oltre confine.
Nel mese di dicembre 2014 è stato lanciato un progetto pilota per i rimpatri volontari, mirato appunto a sostenere le persone che cercano volontariamente di rimpatriare in una delle tre aree relativamente sicure della Somalia, cioè Luuq, Baidoa e Kismayo. L’UNHCR è pronto a lavorare con i governi del Kenya e della Somalia per intensificare questo programma laddove ci sia la possibilità di mettere in atto un rimpatrio volontario. Tuttavia, per ora l’Agenzia ritiene che i ritorni su vasta scala non siano un’opzione praticabile in molte parti del paese, in particolare nella zona centro-meridionale della Somalia.
L’UNHCR ribadisce il suo continuo impegno nel supportare il governo del Kenya nelle sue azioni di protezione dei rifugiati somali.
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