L’UNHCR ha avviato questa settimana il trasferimento di più di 50.000 rifugiati sud sudanesi dalle zone a rischio di inondazioni, in vista della stagione delle piogge che dovrebbe iniziare a fine aprile. I rifugiati sono stati trasferiti dai campi profughi di Leitchuor e Nip Nip nella regione di Gambella, in Etiopia occidentale. Lo scorso anno, ad agosto, entrambi i campi erano stati duramente colpiti dalle alluvioni provocate da piogge stagionali insolitamente intense, che avevano causato la rottura degli argini del fiume Baro.
Il primo gruppo di 377 rifugiati è partito con un convoglio di 11 veicoli, composto da autobus, ambulanze, un camion per i bagagli e scorta di sicurezza. A bordo degli autobus, i rifugiati hanno ricevuto biscotti ad alto contenuto energetico e acqua per affrontare il viaggio di 300 chilometri, della durata di circa otto ore.
Il trasferimento coinvolgerà un totale di 51.316 rifugiati provenienti da zone a rischio di inondazioni (2.888 rifugiati provenienti dal campo di Nip Nip e 48.428 da quello di Leitchuor). Il gruppo di Nip Nip verrà spostato a Pugnido, un campo già esistente che ospita attualmente circa 56.000 rifugiati sud sudanesi. Un altro campo, situato a Jewi, circa 18 chilometri dalla capitale regionale Gambella, è stato aperto il fine settimana scorso. Il nuovo campo è ora in fase di sviluppo per ospitare la parte più numerosa del gruppo di rifugiati provenienti da Leitchuor, il cui trasferimento avrà inizio ai primi di aprile.
È stato estremamente difficile trovare un luogo adeguato per allestire un altro campo rifugiati, dal momento che diverse aree, individuate dopo la stagione delle piogge dello scorso anno, sono state dichiarate in seguito non idonee. Tuttavia, è necessario individuare ulteriori aree per l’accoglienza dei nuovi arrivati dal Sud Sudan.
L’Agenzia sta portando avanti le operazioni di trasferimento in collaborazione con il governo etiope, rappresentato dall’ Amministrazione per gli Affari di Rifugiati e Rimpatriati (ARRA), ed altre organizzazioni, tra cui l’OIM, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che si occupa del trasporto dei rifugiati.
Dal dicembre 2013, circa 2 milioni di persone sono state costrette alla fuga a causa delle violenze in Sud Sudan. Quasi 1,5 milioni di persone sono sfollate all’interno del paese e più di mezzo milione oltre confine, in paesi limitrofi come l’Etiopia.
L’Etiopia è il paese africano che ospita il maggior numero di rifugiati – più di 670.000 – provenienti soprattutto dalla Somalia, seguiti da Sud Sudan, Sudan e Eritrea. Tra questi si contano più di 250.000 rifugiati sud sudanesi nella regione di Gambella, di cui più di 194.000 arrivati da metà dicembre del 2013.
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