È atterrato oggi a Erbil alle 15:10 ora locale il primo volo dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) con a bordo 100 tonnellate di aiuti umanitari. Il volo fa parte di una massiccia operazione di 10 giorni volta ad aiutare le persone rimaste vittima del peggioramento della crisi umanitaria in Iraq.
A bordo del Boeing 747 partito da Amman, in Giordania, sono state caricate 3.300 tende, 20.000 teli di plastica, 18.500 set da cucina e 16.500 taniche; si tratta della prima consegna in un’operazione che mira a distribuire 2.410 tonnellate di aiuti tra oggi e i primi di settembre.
Gli aiuti serviranno a migliorare le condizioni di vita di circa 500mila sfollati nella regione, molti dei quali vivono in condizioni precarie in edifici non ultimati, parchi o lungo la strada.
Al volo di oggi faranno seguito altri tre voli in partenza giovedì, venerdì e sabato dalla Giordania con a bordo 100 tonnellate di aiuti ciascuno. Gli aiuti stanno arrivando anche via terra e via mare, grazie a 175 camion che portano attraverso i confini di Turchia, Giordania e Iran tende, coperte, teloni di plastica e prodotti per la casa provenienti dai depositi dell’UNHCR nella regione e in Europa.
“Si tratta di una massiccia operazione logistica volta a portare soccorsi per via aerea, su strada e via mare nell’intento di aiutare le centinaia di migliaia di persone disperate che sono fuggite all’improvviso senza nulla e stanno ora lottando per sopravvivere in condizioni difficili”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres.
“È il più grande programma di aiuti che abbiamo allestito in una singola operazione da oltre un decennio”, ha affermato Guterres, aggiungendo che nel loro insieme gli aiuti umanitari diretti in Iraq hanno un volume di 11.306 metri cubi.
A causa dell’intensificarsi della crisi in Iraq, la regione settentrionale del Kurdistan ospita attualmente più di 600mila sfollati interni, tra cui più di 200mila persone fuggite da Sinjar dagli inizi di agosto. L’UNHCR sta lavorando a stretto contatto con i partner umanitari e le autorità curde della regione per consegnare gli aiuti.
Una volta a terra, molte delle tende arrivate in aereo verranno distribuite nei campi di Badjet Kandela, Khanke e Zakho nel governatorato di Dohuk; i campi sono attualmente in fase di espansione o costruzione per ospitare il recente afflusso di sfollati nella zona. Altri aiuti saranno distribuiti nei prossimi giorni a chi vive in insediamenti di fortuna nelle città di Dohuk, Zakho, Semel, Akre, e Zawita e in altre località nei governatorati di Erbil e Suleymaniya.
Il supporto per questi e altri aiuti umanitari viene da Arabia Saudita, Turchia, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Danimarca, Kuwait, Lussemburgo, Norvegia, Svezia e IKEA, partner aziendale dell’UNHCR.
Si stima che nel 2014 1,2 milioni di iracheni sono stati costretti a fuggire, di cui più di 500mila sono fuggiti dai combattimenti iniziati a gennaio nella regione di Anbar, e più di 600mila dai combattimenti all’interno e nei dintorni di Mosul (da giugno) e più recentemente da Sinjar (dagli inizi di agosto). La maggior parte dei nuovi sfollati si trova nella regione del Kurdistan nel nord dell’Iraq.
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