È stato firmato oggi da Luca Rizzo Nervo Assessore welfare, salute e nuove cittadinanze del Comune di Bologna, Stefano Brugnara, Amministratore unico dell’ASP Città di Bologna, e Chiara Cardoletti, Rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, un protocollo di intesa volto a promuovere e favorire l’integrazione delle persone rifugiate e richiedenti asilo sul territorio della città di Bologna.
Il protocollo si inserisce nella cornice della Carta per l’integrazione delle persone rifugiate, il documento elaborato assieme a UNHCR, a cui il Comune di Bologna ha aderito lo scorso febbraio, con l’obiettivo di favorire e semplificare i percorsi e le procedure di accesso ai servizi per le persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate.
Il protocollo firmato da Comune di Bologna, UNHCR e ASP Città di Bologna, che gestisce per conto del Comune il Servizio Protezioni Internazionali, rappresenta la traduzione pratica di questo impegno, rafforzando i percorsi di integrazione, con l’obiettivo di realizzare anche a Bologna “Spazio Comune”, un centro multiservizi per cittadini migranti dove siano concentrati i servizi fondamentali per l’integrazione delle persone rifugiato secondo il modello “one stop shop”.
Con la firma del Protocollo, avvenuta questa mattina a Palazzo D’Accursio, Bologna si allinea ai Comuni di Bari, Napoli, Milano e Roma che hanno già siglato simili Protocolli di intesa con l’UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, che prevedono azioni coordinate volte a favorire l’integrazione delle persone rifugiate, promuovendo un accesso più semplice ed efficiente ai servizi disponibili sul territorio.
“Con la firma di questo protocollo, Bologna si unisce ad altre importanti città che investono in interventi efficaci per l’integrazione delle persone rifugiate. Questo impegno congiunto dimostra che lavorando insieme è possibile costruire comunità più coese e solidali, capaci di valorizzare le competenze e il contributo dei rifugiati. Il modello dello Spazio Comune è un passo concreto per offrire risposte efficaci ai bisogni delle persone costrette a fuggire, facilitando il loro inserimento sociale e lavorativo e rafforzando i legami con la comunità locale.” Ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
“Il Comune di Bologna ha un sistema di accoglienza diffusa e comunitaria, che si pone l’obiettivo ambizioso di promuovere dal primo giorno cittadinanza, attraverso l’integrazione delle persone migranti e rifugiate sul nostro territorio. Un sistema che si fonda sul progetto SAI più grande del nostro paese, integrato con progettazioni FAMI specifiche. Questo Protocollo rafforza ulteriormente questo sistema di accoglienza, perché ci consente di promuovere, insieme ad Asp e Unhcr, percorsi di orientamento e accompagnamento alle persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo, che siano sempre più efficaci e personalizzati, semplificando i percorsi e combattendo quella violenza burocratica in cui spesso sono immersi i percorsi migratori. E scegliendo di farlo con il coinvolgimento dell’intera comunità territoriale, delle sue competenze, a partire dalle comunità straniere presenti in città”. Ha dichiarato Luca Rizzo Nervo, Assessore welfare, salute e nuove cittadinanze del Comune di Bologna.
“Questo nuovo modello si integra perfettamente con il lavoro che ASP già svolge per il Comune di Bologna, grazie al Servizio Protezioni Internazionali, che garantisce un’accoglienza diffusa basata sulla creazione di percorsi di autonomia e sul coinvolgimento attivo delle comunità locali. L’impegno congiunto con il Comune e l’UNHCR rafforza ulteriormente la nostra capacità di offrire risposte concrete e personalizzate ai bisogni delle persone rifugiate, valorizzando al contempo le loro competenze e il contributo che possono apportare al tessuto sociale ed economico della città”. Ha dichiarato Stefano Brugnara, Amministratore unico di Asp Città di Bologna
La Carta per l’integrazione delle persone rifugiate
La Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate ha l’obiettivo di potenziare la collaborazione fra le città sull’integrazione delle persone titolari di protezione internazionale, favorendo lo scambio di pratiche, esperienze, strumenti e sviluppando i servizi già disponibili sui territori. Ad oggi hanno aderito alla Carta 11 città: Bari, Bologna, Brescia, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Ravenna, Roma e Torino.
I Comuni italiani hanno un ruolo centrale nei processi di integrazione delle persone rifugiate sui loro territori e l’Agenzia ONU per i rifugiati è costantemente al loro fianco per una società più inclusiva, che protegga le persone che sono state costrette a fuggire e ne valorizzi le competenze, generando sviluppo sostenibile e coesione sociale.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter