Sono oltre 8.100 le persone sbarcate sulle coste Italiane nel mese di novembre, dato che rappresenta un incremento di circa il 42% rispetto al mese precedente (5.722). Tra gennaio e settembre gli arrivi erano stati, rispettivamente: 2.258 (gen.), 2.301 (feb.), 6.857 (mar.), 4.721 (apr.), 4.976 (mag.), 4.902 (giu.), 7.465 (lug.), 8.526 (ago.), 7.685 (sett.).
Le persone arrivate sulle coste italiane a novembre sono partite da Libia, Tunisia, Turchia e Algeria. La Libia è stata il primo Paese di partenza, con il 76% circa di tutti gli arrivi via mare in Italia.
Circa il 75% delle persone arrivate a novembre sono sbarcate a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Pozzallo, Trapani, Genova, Roccella Ionica, Reggio Calabria, Crotone, Augusta, Catania, Napoli, Siracusa, Vibo Valentia, Livorno, Lampione, Porto Pino, Ortona, Ancona, Palermo, Brindisi, Salerno, Capo Teulada, Civitavecchia e Pula.
Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (20%), Siria (18%), Tunisia (12%), Egitto (6%), Guinea (5%), Pakistan (5%), Sudan (3%), Eritrea (3%), Mali (3%) e Gambia (2%).
Nel periodo gennaio-ottobre 2024, prima cioè di assistere al recentissimo intensificarsi dei combattimenti, oltre 10.000 siriani erano arrivati sulle nostre coste. Si tratta di una percentuale già consistente e che è tornata a crescere proprio in quest’ultimo anno dopo il 26/25% del 2013/2014 rispettivamente. Il 77% dei siriani in arrivo nel 2024 sono uomini, il 7% donne, l’11% sono bambini accompagnati ed il 6% i bambini non accompagnati.
Nel mese di novembre una donna guineana di 30 anni risulta dispersa in seguito ad un incidente che ha visto l’affondamento dell’imbarcazione di ferro su cui viaggiava, partita da Sfax, in Tunisia.
L’UNHCR è presente nei luoghi di sbarco dove continua a supportare con team dedicati le autorità italiane, in collaborazione con le agenzie nazionali ed europee e gli altri partner, per fornire informazioni ai nuovi arrivati e per una pronta individuazione e la tempestiva presa in carico dei minorenni e delle persone più vulnerabili presso servizi e cure specializzati.
L’UNHCR continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale.
Contatti media:
• Filippo Ungaro, [email protected], +39 335 6794746
• Federico Fossi, [email protected], +39 349 0843461
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