L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha annunciato nella giornata odierna che la rifugiata siriana e atleta olimpica Yusra Mardini è stata nominata Ambasciatrice di Buona Volontà.
Fin dalla sua selezione per i Giochi Olimpici di Rio 2016, Yusra Mardini ha lavorato a stretto contatto con l’UNHCR, facendo risaltare con le sue spettacolari performance il primo Team Olimpico dei Rifugiati e portando l’attenzione del pubblico sulla più ampia crisi globale dei rifugiati.
Yusra è diventata un emblema per i migranti forzati di tutto il mondo e un potente esempio di resilienza e determinazione nel ricostruire la propria vita e contribuire positivamente alle comunità ospitanti.
Nel settembre del 2016 davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Yusra Mardini ha invocato il diritto dei rifugiati ad avere accesso a una sistemazione sicura, all’istruzione, a mezzi di sussistenza e a opportunità di formazione.
Nel gennaio 2017 ha rappresentato l’UNHCR al World Economic Forum di Davos, dove era la partecipante più giovane. Affrontando un pubblico di alto profilo, ha sottolineato che, con un tempo medio di esilio che si assesta attualmente su una durata di 17 anni, i rifugiati hanno bisogno di speranza per il loro futuro e quello dei loro figli, e non solo di una vita nel limbo. “Con un po’ di cibo in corpo, i rifugiati possono sopravvivere. Ma solo se ricevono anche cibo per l’anima potranno prosperare”, ha affermato.
Nel corso dell’ultimo anno Yusra Mardini ha anche sostenuto la causa dei rifugiati in occasione di incontri con il Papa, con il presidente Obama, con registi, influenti figure del mondo degli affari e altri leader mondiali.
“Non c’è da vergognarsi nell’essere un rifugiato se ricordiamo chi siamo. Siamo ancora i medici, gli ingegneri, gli avvocati, gli insegnanti, gli studenti che eravamo quando ci trovavamo nelle nostre case. Siamo ancora madri e padri, fratelli e sorelle. Sono state la guerra e le persecuzioni a costringerci ad abbandonare le nostre case per cercare la pace. Questo vuol dire essere un rifugiato. Ecco chi sono io. Ecco chi siamo tutti noi, quella popolazione senza patria che cresce di giorno in giorno. Sono una rifugiata e sono orgogliosa di battermi per la pace, l’onore e la dignità di tutti coloro che fuggono dalla violenza. Unitevi a me. State dalla nostra parte.”
Complimentandosi per la nomina di Yusra Mardini in qualità di Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNHCR, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi ha dichiarato: “Yusra è una giovane donna da cui possiamo trarre grande ispirazione. Attraverso la sua potente storia personale, Yusra rappresenta le speranze, le paure e l’incredibile potenziale dei più di dieci milioni di giovani rifugiati in tutto il mondo”, ha dichiarato.
Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach ha dichiarato: “La partecipazione di Yusra e del Team Olimpico dei Rifugiati ai Giochi Olimpici di Rio del 2016 ha lanciato un messaggio di speranza a tutti i rifugiati del mondo. Ha dimostrato a un pubblico globale che i rifugiati sono esseri umani come noi e che sono un arricchimento per la società. Spero che con il suo ruolo di Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNHCR, Yusra continui a ispirare i rifugiati, ricordandoci che chiunque può contribuire alla società attraverso il proprio talento, le sue capacità e la forza dello spirito umano”.
Accettando il suo nuovo ruolo, Yusra ha dichiarato: “Sono entusiasta di entrare a far parte della famiglia dell’UNHCR e desiderosa di continuare a diffondere il messaggio che i rifugiati sono semplicemente persone normali che vivono in circostanze traumatiche e devastanti, capaci di cose straordinarie solo se viene data loro la possibilità. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati fa un lavoro importantissimo e incredibile in favore dei rifugiati in circostanze estremamente impegnative e sono orgogliosa di usare la mia voce per sostenere l’UNHCR”.
Yusra Mardini non è disponibile per interviste ma sono accessibili informazioni dettagliate sulla sua storia al seguente indirizzo: www.unhcr.org/yusra-mardini
E in italiano QUI.
La storia di Yusra
Quando l’imbarcazione di Yusra è naufragata tra la Turchia e la costa di Lesbo, nell’ultimo tratto del suo lungo viaggio per fuggire dalla distruzione della guerra a Damasco, lei e sua sorella si sono tuffate in mare per trarre in salvo la barca. Nuotando per ore, hanno rischiato la propria vita per salvare quella degli altri venti passeggeri a bordo. Il coraggio di Yusra e la sua grande bravura nel nuoto sono state riconosciute dal Comitato Olimpico Internazionale, tanto che è diventata membro della prima squadra olimpica di rifugiati, che ha gareggiato alle Olimpiadi di Rio nel 2016. Yusra studia a tempo pieno in Germania e continua ad allenarsi nella speranza di competere nei prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
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