L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sta supportando più di 228.000 persone tra sfollati e comunità che li ospitano in tutta l’Africa occidentale e centrale, dove le devastanti piogge torrenziali e le inondazioni causate dal clima hanno colpito oltre 5,1 milioni di persone.
In Ciad, sono state colpite dalle inondazioni circa 1,9 milioni di persone. Anche il Niger (1,4 milioni) e la Nigeria (1,2 milioni) sono stati gravemente colpiti, così come il Camerun (365.000) e il Mali (260.000). Gli effetti catastrofici delle inondazioni sono destinati a protrarsi ben oltre la stagione delle piogge di quest’anno, aggravando lea già difficile situazioni di queste comunità vulnerabili.
I finanziamenti sono fondamentali per fornire assistenza salvavita, protezione, ripari e beni di prima necessità, e per migliorare la preparazioni e capacità di risposta a questi eventi.
“L’UNHCR e i suoi partner stanno lavorando in linea con i piani di risposta del governo per fornire aiuti immediati e sostegno a lungo termine alle popolazioni sfollate e alle comunità che le ospitano, le più colpite da questa crisi. Tuttavia, senza ulteriori risorse, i bisogni urgenti non potranno essere soddisfatti, aumentando ulteriormente la vulnerabilità delle persone colpite”, ha dichiarato Abdouraouf Gnon-Kondé, direttore dell’Ufficio regionale dell’UNHCR per l’Africa occidentale e centrale.
La crisi climatica sta esacerbando le vulnerabilità esistenti e costringendo sempre più persone a fuggire in regioni che già ospitano un gran numero di persone sfollate a causa di conflitti e insicurezza.
In tutta l’Africa occidentale e centrale, 14 milioni di persone sono state costrette a fuggire, il doppio rispetto al 2019. Queste crisi che si sovrappongono evidenziano l’urgente necessità di una migliore resilienza al clima e di aiuti umanitari per proteggere le persone più vulnerabili.
L’UNHCR lancerà il suo primo rapporto in assoluto che analizza l’interazione tra conflitti, clima e sfollamento in occasione della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) a Baku.
Dato l’elevato numero di persone colpite, le crescenti esigenze umanitarie e il peggioramento delle condizioni meteorologiche che prevedono eventi climatici sempre più estremi, l’UNHCR ha dichiarato un’emergenza nel settembre 2024 per Camerun, Ciad, Niger, Nigeria e Mali per permettere di migliorare la preparazione e la risposta in queste operazioni.
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