A poche ore dall’apertura della Conferenza di Bruxelles per ‘Sostenere il futuro della Siria e della Regione’ (Conference on Supporting the Future of Syria and the Region), l’UNHCR e l’UNDP – a nome di 240 partner internazionali e nazionali e dei governi dei Paesi di accoglienza della Regione – esprimono profonda preoccupazione per l’attuale carenza di fondi destinati a garantire aiuti a milioni di rifugiati siriani e alle comunità che li accolgono.
Al settimo anno del conflitto in Siria, sono ormai più di 5 milioni i rifugiati siriani che vivono in Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Turchia, e molti altri hanno intrapreso il pericoloso viaggio verso l’Europa e mete ancora più lontane. Eppure, mentre la comunità internazionale si prepara ad incontrarsi alla conferenza di Bruxelles, solo una parte dei fondi necessari per garantire loro assistenza è stata raccolta.
Il Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (Regional Refugee and Resilience Plan/3RP) per il 2017 – ovvero la strategia e l’appello principali per la Regione – necessita di 4,63 miliardi di dollari statunitensi per poter continuare a garantire protezione e assistenza vitali ai rifugiati e alle comunità di accoglienza. Ad oggi, solo 433 milioni di dollari statunitensi sono stati raccolti, vale a dire il 9 per cento della somma necessaria.
In assenza di fondi ulteriori, quest’anno tutte le aree i cui si articola l’assistenza dovranno essere ridotte. La distribuzione di alimenti e contributi economici diretti sarà ridotta o subirà tagli entro la metà dell’anno, mettendo a rischio la stabilità e la sicurezza nella Regione. Considerato che la maggioranza dei rifugiati siriani sta man mano scivolando al di sotto della soglia nazionale di povertà, le famiglie saranno costrette a scegliere di ritirare i propri figli da scuola, bambini che andranno così a ingrossare le file del mezzo milione di bambini già fuori dal sistema scolastico. Diminuirà anche il sostegno ai programmi di sostentamento e per la creazione di opportunità lavorative, proprio in un momento in cui la disoccupazione è in crescita tanto fra i rifugiati quanto fra le comunità di accoglienza.
“La situazione sta diventando disperata”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Stiamo già vedendo bambini che non frequentano la scuola, famiglie che non hanno accesso ad alloggi adeguati o che non possono soddisfare i loro bisogni essenziali”.
“La storia si ripete in tutta la Regione – la disponibilità di acqua potabile e di servizi igienico-sanitari, il mercato del lavoro e quello immobiliare sono tutti al collasso”, ha dichiarato Helen Clark, Amministratrice del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (United Nations Development Programme/UNDP). “L’UNDP e i partner del Piano 3RP lavorano sul campo per espandere la rete di infrastrutture, incentivare i programmi per l’autosostentamento, e incoraggiare lo sviluppo delle comunità, ma i bisogni a cui far fronte sono enormi e abbiamo bisogno di maggiore sostegno”.
“Esprimiamo riconoscenza e soddisfazione per le donazioni giunte finora, ma la semplice verità è che i fondi raccolti non bastano a coprire le spese necessarie”, ha aggiunto Filippo Grandi.
Il Piano 3RP unisce oltre 240 partner per fornire una risposta umanitaria coordinata su scala regionale, garantendo assistenza a oltre 5 milioni di rifugiati siriani e 4,4 milioni di membri delle comunità di accoglienza in Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto.
La Conferenza per Sostenere il futuro della Siria e della Regione ha luogo a Bruxelles il 4 e il 5 aprile. Il conflitto in Siria resta la più grande sfida umanitaria a livello mondiale, con 13,5 milioni di uomini, donne e bambini all’interno della Siria anch’essi bisognosi di urgente assistenza.
Per maggiori informazioni sul Piano 3RP: 3rpsyriacrisis.org
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