A conclusione della missione di tre giorni, l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha chiesto maggiori sforzi verso soluzioni a lungo termine per gli afghani in Pakistan e sostegno alle comunità che li ospitano.
Grandi ha visitato Peshawar e Haripur nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, incontrando rifugiati afghani in contesti urbani e in un villaggio per rifugiati. Le persone che ha incontrato hanno condiviso messaggi preoccupati per la loro situazione, ma anche il desiderio di contribuire alle loro comunità in Pakistan e, poi un giorno, in Afghanistan.
A Islamabad, Grandi ha incontrato il Primo Ministro Shehbaz Sharif, il Ministro degli Esteri Mohammad Ishaq Dar, il Ministro per gli Stati e le Regioni di Frontiera Amir Muqam, insieme ad alti funzionari dei Ministeri degli Interni e degli Esteri.
Durante i suoi colloqui, l’Alto Commissario ha chiesto l’estensione tempestiva delle Schede di Registrazione (Proof of Registration Card), un documento di identità fondamentale che possiedono oltre 1,3 milioni di rifugiati afghani. Grandi ha espresso apprezzamento per la sospensione del “Piano di Rimpatrio degli Stranieri Illegali” e ha chiesto garanzie che rimanga sospeso. Ha chiesto che continui la tradizione di ospitalità del Pakistan nei confronti degli afghani che necessitano protezione internazionale.
Riconoscendo le sfide che il paese deve affrontare e l’ammirevole generosità del Governo del Pakistan nei 45 anni di accoglienza dei rifugiati afghani, Grandi ha chiesto che il modello di aiuti venga ripensato e preveda soluzioni durevoli e condivisione della responsabilità compresa la promozione di nuove partnership e lo sviluppo di approcci innovativi per affrontare la situazione protratte di sfollamento.
“Abbiamo bisogno di cogliere questa opportunità per accelerare le soluzioni e avere una visione più ampia per il popolo afghano in Pakistan”, ha osservato.
L’Alto Commissario si è offerto di lavorare per un dialogo entro la fine dell’anno, che riunirà i principali attori (inclusi rappresentanti del governo, attori dello sviluppo e il settore privato) per sviluppare un pacchetto di soluzioni che avvantaggi sia la popolazione afghana che vive in Pakistan sia lo stesso Paese ospitante.
Grandi si è anche impegnato a raddoppiare gli sforzi mirati a creare condizioni favorevoli per i ritorni in Afghanistan, che da un punto di vista di condizioni materiali, prevedono accesso ai servizi, opportunità di lavoro e diritti – spianando la strada per ritorni volontari sostenibili in futuro.
Nel frattempo, poiché il Pakistan continua a ospitare circa 3 milioni di afghani, oltre al rimpatrio volontario, devono essere esplorate tutte le soluzioni, come il reinsediamento in Paesi terzi e soluzioni a lungo termine all’interno del Pakistan.
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