L’Assistente Alto Commissario UNHCR per la Protezione, Gillian Triggs, ha concluso oggi una missione di quattro giorni in Grecia, durante la quale si è occupata di accesso al territorio e asilo, operazioni di ricerca e soccorso in mare e sulla terraferma, e integrazione di rifugiati e richiedenti asilo nel Paese.
Ad Atene, Gillian Triggs ha incontrato funzionari dei ministeri di Migrazioni e asilo, Affari esteri, marittimi e della tutela dei cittadini, e tenuto consultazioni con rifugiati e richiedenti asilo, e organizzazioni della società civile.
La visita è avvenuta a oltre un mese da uno dei peggiori naufragi nel Mediterraneo degli ultimi anni. “La tragedia di Pilo e tutte le altre devastanti tragedie verificatesi nel Mediterraneo evidenziano quanto sia prioritario salvare vite umane e tutelare i diritti delle persone costrette a fuggire. È questo il messaggio che ho comunicato alle autorità”, ha dichiarato Gillian Triggs.
“Abbiamo avuto uno scambio molto aperto in merito alla fondamentale importanza di tutelare l’accesso al territorio e all’asilo, assicurare un sistema di ricerca e soccorso strutturato e ben coordinato, e la necessità di misure di condivisione di responsabilità e solidarietà tra Stati”.
Gillian Triggs, inoltre, ha segnalato notizie di rimpatri forzati sommari, una questione che è motivo di preoccupazione da molti anni, evidenziando la necessità di indagini efficaci e azioni preventive e riparatrici.
Osservando che “la Grecia e altri Paesi lungo le frontiere esterne dell’UE fanno fronte a notevoli pressioni nel rispondere ai movimenti irregolari”, Gillian Triggs ha ribadito “la necessità di lavorare a un sistema di gestione delle frontiere e delle politiche di asilo valido per tutto gli Stati, assicurando, allo stesso tempo, che le persone che fanno richiesta d’asilo possano accedervi e i rifugiati essere protetti”.
Al di fuori dell’UE, Gillan Triggs ha inoltre evidenziato la necessità di affrontare le cause e i fattori primari delle migrazioni forzate, tramite un approccio basato sulle rotte che, contemporaneamente, assicuri aiuti efficaci ai Paesi di origine e di transito.
Gillian Triggs ha menzionato l’istituzione del Meccanismo nazionale di risposta di emergenza per minori non accompagnati quale esempio di buona prassi per la protezione dei minori, e il ricollocamento di minori non accompagnati dalla Grecia verso altri Paesi europei, come esempio di condivisione di responsabilità nelle operazioni.
L’Assistente Alto Commissario ha fatto notare la necessità di introdurre schemi e canali sicuri sia per i rifugiati sia per i migranti, che offrirebbero un’alternativa ai viaggi pericolosi che persone disperate e vulnerabili si trovano sempre più spesso costrette a intraprendere.
Durante la missione, Gillian Triggs ha visitato anche il Centro chiuso ad accesso controllato (Closed Controlled Access Centre) sull’isola di Samo, che attualmente accoglie circa 560 persone, e ascoltato direttamente dai richiedenti asilo che vivono lì le loro storie.
Sebbene siano stati profusi sforzi per migliorarne le condizioni, il centro resta un ambiente sottoposto a elevate misure di sicurezza, e richiedenti asilo e rifugiati devono far fronte a una serie di ostacoli, specialmente nell’accedere a servizi fondamentali quali assistenza sanitaria e sostegno psicologico. È inoltre necessario migliorare la diffusione di informazioni da parte della direzione del centro a beneficio di quanti vi sono accolti.
Gillian Triggs ha infine ascoltato le organizzazioni della società civile, le quali hanno descritto i servizi essenziali che forniscono e spiegato le difficoltà incontrate. A nome dell’UNHCR, l’Assistente Alto Commissario ha condiviso “l’elogio per la dedizione e il duro lavoro assicurati dalle ONG in Grecia” e rinnovato l’impegno dell’UNHCR a supportare la società civile nelle attività di protezione dei rifugiati.
A livello nazionale, la Grecia accoglie più di 68.000 rifugiati e Gillian Triggs ha espresso apprezzamento per gli sforzi profusi al fine di promuovere l’integrazione dei rifugiati nel Paese, in linea con la propria Strategia nazionale in materia di integrazione. Gillian Triggs ha sollecitato a portare avanti tali iniziative volte a permettere ai rifugiati di dare il proprio contributo alle comunità che li accolgono. Tra queste, quelle volte a permettere l’accesso all’occupazione, colmare le lacune nelle competenze, e assicurare le documentazioni richieste entro le scadenze e la semplificazione di procedure e requisiti.
Note per i redattori:
Oltre 10.000 persone sono arrivate in Grecia irregolarmente via terra o via mare dall’inizio dell’anno. Sebbene il numero di persone arrivate via mare e via terra sia diminuito rispetto al picco registrato nel 2015, quando quasi 900.000 persone avevano fatto ingresso nel Paese, la maggior parte dei nuovi arrivati proviene da situazioni di crisi con grandi numeri di rifugiati. Per maggiori informazioni si prega di consultare il portale sulle diverse operazioni.
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