L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha ribadito il suo invito ad accelerare il trasferimento dei richiedenti asilo dalle isole dell’Egeo verso la terraferma greca. Nonostante i recenti sforzi per migliorare la situazione, in molti siti sulle isole le condizioni rimangono molto precarie. La necessità di una migliore protezione diventerà tanto più urgente durante questo fine settimana, quando si prevede un brusco calo delle temperature sulle isole. L’UNHCR esprime tutta la sua preoccupazione in proposito.
Attualmente, la situazione a Samos, Chios e Lesbo è particolarmente preoccupante. A Samos, nel Centro di accoglienza e informazione, circa 700 persone, tra cui persone vulnerabili e bambini, continuano a vivere all’interno di tende non riscaldate. Anche se l’UNHCR e i suoi partner hanno fornito diverse centinaia di coperte termiche, sacchi a pelo e kit per l’inverno, è chiaro che le persone beneficerebbero di condizioni decisamente migliori sulla terraferma. E’ pertanto necessario che queste persone siano trasferite il più velocemente possibile e in numeri più elevati. A Chios, presso il sito di Souda, l’UNHCR insieme ai suoi partner ha installato stufe elettriche all’interno di ogni unità abitativa e sta provvedendo all’invio di altri aiuti umanitari per aiutare le persone ad affrontare le condizioni invernali. I rifugiati stanno anche ricevendo quantitativi maggiori di combustibile per il riscaldamento. A Lesbo, sono state allestite due tensostrutture riscaldate a Moria e un’altra tensostruttura è stata allestita sul litorale nord. Sono in corso altri lavori, in collaborazione con Eurorelief, per installare pavimenti isolati e di legno in un numero maggiore di tende.
I richiedenti asilo possono essere trasferiti dalle isole alla terraferma greca solo dopo che hanno completato la procedura di registrazione, o nei casi di particolare vulnerabilità. Tra i fattori che hanno rallentato il trasferimento, si annoverano la lentezza nelle operazioni di registrazione o di identificazione delle persone vulnerabili e, in precedenza, una carenza di spazi idonei sulla terraferma. Tra le altre cose ciò ha contribuito al grave sovraffollamento delle strutture che erano state predisposte per accogliere molte meno persone, e a un aumento dei rischi per la protezione.
Sulla terraferma, stanno diminuendo le difficoltà che l’UNHCR si è trovato ad affrontare solo un paio di settimane fa. Nel periodo tra Natale e Capodanno l’UNHCR ha completato il lavoro di preparazione per l’inverno in tutti i siti che le autorità greche hanno assegnato all’Agenzia, mentre in altri siti sono in corso di completamento altri lavori infrastrutturali. Dai siti in cui sono state riscontrate condizioni al di sotto degli standard minimi d’accoglienza, le persone sono state trasferite dall’UNHCR in sistemazioni migliori. In totale l’UNHCR ha predisposto 21mila posti di accoglienza in appartamenti, presso famiglie ospitanti, o in altri edifici. Sono stati individuati circa 700 posti in strutture dedicate per minori non accompagnati.
L’UNHCR ricorda ai Paesi dell’Unione Europea che è necessario un aiuto continuo e urgente per risolvere la situazione in Grecia attraverso il ricollocamento dei richiedenti asilo in altri Stati Membri. Fino al 4 gennaio, solo 7.760 richiedenti asilo hanno lasciato la Grecia o hanno in previsione di partire nell’ambito del meccanismo di ricollocamento dell’Unione Europea concordato alla fine del 2015 per trasferimenti da realizzarsi nell’arco di 2 anni. Questo dato equivale a circa il 12 per cento dei 66.400 posti concordati l’anno scorso ed è incredibilmente basso. L’UNHCR fa appello agli Stati Membri dell’UE affinché rispettino gli impegni presi in precedenza e offrano ulteriori posti senza ulteriori ritardi.
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