L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, chiede sforzi e risorse maggiori per rispondere alle esigenze umanitarie pressanti e in continuo aumento rilevate nello Yemen, a nove anni dall’inizio del conflitto.
Lo Yemen sta affrontando una crisi che si protrae da tempo e che ha innescato l’esodo di milioni di persone bisognose di protezione – civili yemeniti, rifugiati e richiedenti asilo – a causa delle conseguenze della guerra, dei cambiamenti climatici e del deterioramento dell’economia.
Quella in corso nel Paese continua a essere una delle peggiori crisi umanitarie del pianeta, avendo generato 4,5 milioni di sfollati interni e ridotto oltre due terzi della popolazione al di sotto della soglia di povertà. Nonostante le difficoltà e le poche risorse a disposizione, le comunità yemenite assicurano accoglienza a circa 100.000 rifugiati e richiedenti asilo provenienti da altri Paesi dilaniati da guerre. L’UNHCR è l’unica agenzia internazionale a farsi carico delle loro esigenze umanitarie e di protezione. Le Nazioni Unite stimano che, nel 2023, 21,6 milioni di persone necessiteranno di assistenza umanitaria e sostegno in materia di protezione. Si tratta di quasi tre quarti della popolazione.
I civili hanno potuto godere di un fugace momento di calma allorché, lo scorso aprile, le parti in conflitto hanno concordato una tregua di sei mesi, mediata dalle Nazioni Unite, che ha portato a un calo del numero di vittime tra i civili. Nell’arco di questo periodo, il numero di persone costrette a fuggire all’interno del Paese è sceso drasticamente del 76 per cento. Attualmente, l’assenza di una tregua ufficiale e l’instabilità della situazione, sia sul piano politico sia su quello della sicurezza, stanno lasciando le persone in un limbo. L’incertezza – formalmente non ci sono accordi di pace in vigore, ma il conflitto non è ripreso – sta gettando nel caos l’economia e ogni aspetto della vita della popolazione.
“Non dimentichiamo il dramma di quanti, nello Yemen, necessitano disperatamente di aiuto. L’entità di questa crisi ha toccato ogni famiglia nel Paese, da ormai nove anni dilaniato da questo conflitto”, ha dichiarato Maya Ameratunga, Rappresentante UNHCR nello Yemen. “Conosciamo bene le storie strazianti di queste persone. Troppi hanno perso la propria casa, i propri cari e i mezzi per sostentarsi. Non possono fruire né di una rete di sicurezza sociale né dell’accesso a servizi essenziali, situazione che li ha resi maggiormente vulnerabili a ogni genere di minaccia e rischio, causando loro grave disagio psicologico”.
Nel 93 per cento delle famiglie yemenite sfollate si registra almeno un familiare che presenta una vulnerabilità, per esempio persone che hanno riportato lesioni o accusano disagio psicologico, minori costretti a lavorare, o anziani privi di assistenza. L’impatto provocato dal protrarsi del conflitto e dalla condizione di sfollamento, combinato con la carenza di mezzi di sostentamento, servizi di base e cibo, sta provocando un incremento dei rischi in materia di protezione: i bambini abbandonano la scuola; molti, per sostenere la famiglia, chiedono l’elemosina; vedove e donne sole devono farsi carico delle famiglie e, per molte bambine, i matrimoni precoci divengono una strategia di sopravvivenza.
Sebbene le esigenze continuino ad aumentare, gli interventi di assistenza umanitaria destinati allo Yemen restano gravemente sottofinanziati. “Notiamo che gli sfollati yemeniti faticano a trovare soluzioni”, ha aggiunto Ameratunga. “Molti cercano di ricostruirsi una vita facendo ritorno nelle terre di origine ora devastate, integrandosi nelle comunità che li hanno accolti o trasferendosi in altre aree del Paese. Anche queste persone, hanno bisogno di essere aiutate a ricominciare”.
Se ricevessero maggiore sostegno, le agenzie umanitarie riuscirebbero ad assicurare alle famiglie più vulnerabili aiuti e servizi quali assistenza legale, sostegno psicosociale o programmi volti a proteggere in modo specifico minori e altri membri fragili della comunità. L’UNHCR, infine, propone un programma di aiuti in contanti volto a sostenere i più vulnerabili nel far fronte alle esigenze più pressanti, nonché programmi per l’allestimento di alloggi volti a risolvere la difficile situazione abitativa che interessa numerosi yemeniti.
Ad oggi, quest’anno, l’UNHCR ha ricevuto solo l’8 per cento dei 320 milioni di dollari necessari per le operazioni nello Yemen nel 2023.
Gli yemeniti non devono essere abbandonati. Viste l’entità e la portata delle esigenze, è necessario che la comunità internazionale presti loro la dovuta attenzione e assicuri sostegno. In vista della Conferenza di donatori per lo Yemen che si terrà oggi e che può essere vista a questo link, l’UNHCR rivolge un appello alla comunità internazionale affinché si impegni a stare dalla parte del popolo yemenita, il quale ha diritto di vivere in condizioni dignitose e sicure.
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