L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, è profondamente costernata per il fatto che i ripetuti appelli a soccorrere e far sbarcare in sicurezza le persone bloccate sulle imbarcazioni nel Mare delle Andamane e nello Stretto di Malacca non vengano ascoltati. L’Agenzia avverte che la mancanza di azione da parte degli Stati per salvare vite umane si traduce ogni giorno in un aumento della sofferenza e delle tragedie.
L’UNHCR rimane profondamente preoccupata per le condizioni disastrose di un’imbarcazione in difficoltà al largo delle coste indonesiane che trasporta fino a 200 rifugiati Rohingya, tra cui donne e bambini. L’imbarcazione è in mare alla deriva dalla fine di novembre e si trova ora nelle acque intorno allo Stretto di Malacca.
Decine di persone sarebbero già morte durante questo calvario, secondo diverse segnalazioni, mentre le persone sopravvissute sono affamate e assetate senza accesso a cibo e acqua e soffrono di problemi di salute.
L’UNHCR rinnova il suo appello a tutti gli Stati responsabili affinché soccorrano le persone a bordo dell’imbarcazione e permettano loro di sbarcare in sicurezza, in linea con gli obblighi legali e la consuetudine umanitaria. È necessaria un’azione rapida per salvare vite umane ed evitare ulteriori morti.
L’UNHCR e i partner sono pronti a continuare a sostenere i rispettivi Stati nel condurre lo screening e la documentazione delle persone salvate, e a fornire loro assistenza e protezione di base.
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