L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, è seriamente preoccupata per le continue deportazioni da parte della Malesia di richiedenti asilo provenienti dal Myanmar, pratica che mette a rischio vite umane.
Dall’aprile di quest’anno l’UNHCR ha ricevuto numerose e preoccupanti segnalazioni di questi rimpatri forzati di cittadini del Myanmar dalla Malesia, tra i quali persone richiedenti protezione internazionale. Solo negli ultimi due mesi, centinaia di cittadini del Myanmar sono stati rimandati indietro dalle autorità contro la loro volontà.
Tali deportazioni di rifugiati e richiedenti asilo costituiscono un respingimento.
L’ultimo incidente sarebbe avvenuto nel fine settimana. Secondo le informazioni ricevute dall’UNHCR, il 21 ottobre un richiedente asilo proveniente dal Myanmar è stato deportato in seguito alla detenzione, nonostante i nostri interventi.
L’UNHCR continua a chiedere alla Malesia di fermare immediatamente i rimpatri forzati di cittadini del Myanmar che cercano sicurezza. Rimandarli in Myanmar li espone a danni e pericoli.
Le persone in fuga dal Myanmar devono poter accedere al territorio per chiedere asilo ed essere protette dal respingimento. I cittadini del Myanmar già all’estero non dovrebbero essere costretti a tornare quando cercano protezione internazionale.
Il principio di non respingimento è una pietra miliare del diritto internazionale ed è vincolante per tutti gli Stati.
La situazione in Myanmar sta costringendo le persone a fuggire per cercare sicurezza all’interno del Paese e oltreconfine.
L’UNHCR fa appello alle autorità malesi affinché rispettino i loro obblighi legali internazionali e assicurino il pieno rispetto dei diritti delle persone che necessitano di protezione internazionale.
Ribadiamo il nostro appello agli Stati della regione affinché continuino a offrire protezione ai cittadini del Myanmar che fuggono per mettersi in salvo. Ciò include anche la cessazione della pratica della detenzione a tempo indeterminato dei richiedenti asilo e dei rifugiati provenienti dal Myanmar.
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