L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, insieme a 102 partner umanitari e per lo sviluppo, lanciano un appello per chiedere 1,2 miliardi di dollari al fine di fornire assistenza umanitaria e protezione a 2,3 milioni di rifugiati sud sudanesi e alle comunità locali nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), in Etiopia, Kenya, Sudan e Uganda.
Dopo quasi un decennio di conflitto e nonostante gli sforzi per attuare l’accordo di pace, il Sud Sudan continua a confrontarsi con episodi di violenza diffusa, una cronica insicurezza alimentare e l’impatto devastante di grandi inondazioni. La pandemia da COVID-19 ha anche messo a dura prova le risorse delle persone, riducendo significativamente la loro capacità di soddisfare in modo sostenibile i propri bisogni.
I paesi d’asilo stanno affrontando sfide simili a causa della crisi climatica e della pandemia, ma hanno continuato a tenere le loro porte aperte ai rifugiati. I finanziamenti sono urgentemente necessari per aiutare questi paesi ospitanti a fornire cibo, riparo e accesso ai servizi essenziali come l’istruzione e l’assistenza sanitaria.
I governi dei cinque paesi d’asilo saranno sostenuti nei loro sforzi per integrare i rifugiati sud sudanesi nei sistemi nazionali che offronoservizi sociali. I rifugiati e le comunità locali riceveranno aiuto per potenziare la loro autonomia identificando e diversificando opportunità per potersi sostenere con guadagni adeguati. Tutto cio’ è vitale in un contesto in cui l’assistenza alimentare e’ cronicamente sottofinanziata portando a tagli regolari delle razioni.
Gli aiuti per prevenire e rispondere alla violenza di genere e per fornire supporto mentale e psicosociale saranno incrementati. In questo modo si vuole rispondere a un aumento preoccupante relativo alle segnalazioni di diasognosi di depressione nell’ultimo anno, in particolare tra i rifugiati in Kenya e Uganda.
Questa e’ una crisi dei giovani:due rifugiati sud sudanesi su tre rifugiati hanno meno di 18 anni. Sono necessari finanziamenti per la protezione dei bambini, anche per garantire una corretta registrazione delle nascite e la riunificazione delle famiglie. Molti bambini che sono stati colpiti dalla chiusura delle scuole durante la pandemia hanno bisogno di ulteriore supporto.
Per proteggere meglio l’ambiente e minimizzare gli impatti della crisi climatica, l’UNHCR sta incrementando l’uso di energia pulita e realizzando diversi investimenti per la sostenibilita’ ambientale.
La crisi dei rifugiati del Sud Sudan si conferma come la più grande del continente africano ma e’ stata anche una delle meno finanziate nel 2021, solo al 21%. La solidarietà globale e il sostegno ai rifugiati devono essere estesi anche al Kenya, all’Uganda, alla Repubblica Democratica del Congo (RDC), all’Etiopia e al Sudan, che hanno generosamente accolto i rifugiati sud sudanesi.
Il Piano di risposta regionale per i rifugiati del Sud Sudan 2022 integra l’imminente Piano di risposta umanitaria (HRP) del Sud Sudan per il 2022, che dovrebbe essere rilasciato nelle prossime settimane.
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