L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, lancia l’allarme per le impellenti necessità delle persone più vulnerabili in seguito alle peggiori inondazioni degli ultimi decenni che stanno colpendo oltre 700.000 persone in tutto il Sud Sudan. Insieme al team umanitario del paese e al governo del Sud Sudan, l’UNHCR sta fornendo il supporto urgentemente necessario alle persone maggiormente colpite, compresi articoli per l’igiene, cibo, rifugi di emergenza e lanterne solari per l’illuminazione.
Le implacabili inondazioni, dovute a settimane di forti piogge, hanno spazzato via le case e inondato i terreni agricoli. Le famiglie e il bestiame sono stati costretti a mettersi al riparo su terreni più elevati e nelle città vicine.
Nel solo Stato dell’Alto Nilo, i team dell’UNHCR hanno incontrato circa 1.000 persone che hanno camminato per sette giorni per raggiungere la città di Malakal. Donne, bambini e anziani sono arrivati esausti e affamati. Alcuni non mangiavano da giorni. Altri sono abbandonati su isole circondate dall’acqua, si riparano sotto gli alberi e non possono attraversare per mettersi in salvo. Le donne sono profondamente preoccupate per la salute dei loro figli, dato l’aumento del rischio di infezioni da malattie mortali trasmesse dall’acqua.
Gli effetti dell’emergenza climatica si fanno sentire in ogni continente e in ogni regione, ma il suo impatto è colpisce profondamente in Africa orientale. Le comunità, già in difficoltà, stanno affrontando inondazioni e tempeste senza precedenti, piogge imprevedibili e difficoltà dovute a condizioni più calde e secche, nelle quali i loro bisogni e i diritti di base all’acqua, al cibo, ai mezzi di sussistenza, alla terra e a un ambiente sano, vengono impattati duramente.
Le recenti inondazioni hanno devastato principalmente quattro stati del Sud Sudan. In alcune aree, le comunità non hanno visto inondazioni di questa portata dal 1962. Altre continuano a subire l’impatto di questi eventi meteorologici avversi, con tre anni di inondazioni consecutive che hanno eroso la capacità delle persone di far fronte e sopravvivere.
Si prevede che le piogge in Sud Sudan continueranno per il resto dell’anno, e ciò comporterà un aumento del numero di persone che avranno bisogno di assistenza umanitaria. Inoltre, gli stress climatici, sia le inondazioni che la siccità, che a volte si verificano nello stesso anno, hanno scatenato conflitti intercomunitari, poiché le comunità sono costrette a cercare e condividere il rifugio in zone sempre più limitate di terreno ad altitudini piu’ elevate e cercano di compensare disperatamente le perdite di reddito. Il dialogo tra le comunità ospitanti e quelle sfollate che condividono le risorse continuerà ad essere essenziale.
Notizia incoraggiante, il governo del Sud Sudan, una delle nazioni più povere del mondo, ha già stanziato 10 milioni di dollari per far fronte alle inondazioni. I governi locali stanno anche lavorando per alleviare le sofferenze all’interno delle comunità, costruendo dighe, installando sistemi per pompare le acque delle inondazioni e per reindirizzare l’acqua in eccesso attraverso canali. Le comunità ospitanti e gli stessi sfollati continuano a mostrare un’incredibile capacità di recupero e una grande generosità.
Le attuali inondazioni colpiscono persone che stanno già affrontando la triplice minaccia del conflitto, del COVID-19 e della fame.
Le inondazioni non solo scatenano crisi umanitarie immediate, ma si ripercuoteranno per tutto il prossimo anno con la perdita di intere stagioni di semina e l’annegamento delle mandrie. Le agenzie umanitarie e i governi locali del Sud Sudan stanno accumulando sacchi di sabbia e pompando via l’acqua nel tentativo urgente di proteggere le popolazioni dagli effetti peggiori delle inondazioni. Ma per far sì che la nazione si riprenda, è imperativo uno sforzo più concertato per aiutare le famiglie e i loro mezzi di sussistenza ad adattarsi agli effetti inesorabili e sempre più intensi del cambiamento climatico.
È probabile che le devastanti inondazioni continueranno con l’intensificarsi della crisi climatica, e l’UNHCR chiede alla comunità internazionale di assistere urgentemente le comunità colpite per ricostruire e proteggere la vita e i mezzi di sussistenza delle persone.
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