(Ginevra, 14 settembre 2015). I recenti annunci dell’attuazione di misure di controllo delle frontiere da parte di un certo numero di paesi europei colpiti dalla crisi dei rifugiati e migranti sottolineano ancora una volta l’urgenza di una risposta europea collettiva.
Tale risposta deve basarsi sulla creazione di centri di accoglienza funzionanti, con il sostegno di tutte le parti interessate, compreso l’UNHCR, che prevedano adeguate misure d’accoglienza, registrazione e screening di coloro che arrivano in Grecia, Italia e Ungheria. A questa deve essere affiancata la rapida attuazione di un programma di ricollocamento, come proposto dalla Commissione Europea. Le persone bisognose di protezione internazionale, in conformità con il diritto internazionale, dovrebbero essere ricollocate tra tutti gli Stati dell’Unione Europea, sulla base di un equo meccanismo di distribuzione.
L’UNHCR teme che la combinazione di diverse misure individuali possa creare una situazione in cui un elevato numero di rifugiati che cerca in Europa la protezione a cui hanno diritto in linea con le normative internazionali, si trovi in un limbo legale. A questo proposito, le decisioni del Consiglio Europeo dei Ministri dell’Interno di domani risulteranno ancora più importanti.
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